Sparatorie, eccidi e crescita della vendita di armi. Psicosi USA?
Dagli USA continuano ad arrivare con una cadenza quasi mensile notizie di sparatorie motivate dall’odio profondo ed inespresso di tranquilli cittadini che in preda a raptus omicidi, paranoie mal curate, acquistano un arsenale e compiono stragi efferate. Dopo l’ennesima reazione di follia e disperazione del giovane ventenne che ha perso il posto di lavoro ed ha ucciso una collega ed i passanti, è necessario porre una domanda che tornerà presto nella campagna elettorale USA.
Esiste un rischio concreto che il Regno Unito possa avanzare ancora pretese su uno stato indipendente da più di 200 anni o forse la lobby delle armi preferisce un migliaio di morti all’anno per ingrassare gli ingranaggi di un’industria che non conosce crisi? Dato che tutti noi conosciamo la risposta, forse dovremmo cominciare ad accettare questi episodi alla stregua dei temporali estivi.
Si sa che arrivano, si sa che sono eventi intensi ma che durano poco, senza lasciarci emotivamente coinvolgere troppo. Le psicosi molto spesso derivano dal dare ad eventi di routine un carattere straordinario, fino a rendere routine lo straordinario. Possiamo quindi tornare alle nostre attività senza farci sconvolgere troppo. Fin quando negli USA il prossimo presidente non riuscirà a regolamentare un mercato alla portata di qualsiasi americano insano di mente.