RFID per tutti, con qualsiasi presidente. Dagli USA la conferma. E in Italia?
La notizia era nota da alcuni anni e nonostante girasse tra “complottisti” e ambienti vicini alla gestione di prodotti di sicurezza e apparecchiature per “spie della domenica”, ormai è ufficiale. A partire dal 2013 il presidente degli USA si ritroverà a dover mettere in atto la legge sulla Salute (HR 3200) , adottato recentemente dal Congresso e alla pagina 1001, contiene l’indispensabile necessità per tutti i cittadini che usufruiscono del sistema sanitario di essere identificati con un microchip sottocutaneo. Cosa c’è di sbagliato e pericoloso?
Essenzialmente, nessuna tecnologia è in sé dannosa o pericolosa, ma l’utilizzo che può esserne fatto può a volte risultare fatale. Tralasciando l’esempio dell’energia nucleare o di un’eventuale fusione fredda, il chip RFID può essere facilmente rintracciabile in qualsiasi luogo della terra e contenere una serie di dati personali leggibili da qualsiasi lettore esistente al mondo, dal meccanismo anti-taccheggio dei negozi fino al rullo del vostro supermercato.
Un chip RFID ci trasformerebbe in merci, sotto tutti i punti di vista. Merci che si spostano e che richiedono servizi, merci che appartengono ad uno Stato e che interagiscono tra di loro scambiandosi denaro. Denaro che, casualmente, si sta cercando il più possibile di rendere digitalizzato e sempre meno reale, fatto di carta o moneta. Se pian piano il meccanismo si diffondesse in tutto il mondo, pensate ai “contrabbandieri di identità ”, pronti a togliervi il vostro chip ed installarvi quelli di pericolosi criminali internazionali, o gruppi di gente senza scrupoli che copia i vostri dati e li ricicla in tempo reale dall’altra parte del mondo.
Senza dover necessariamente citare il “marchio della bestia” di biblica memoria, il chip RFID permette di controllarvi meglio di qualsiasi tecnologia invasiva ad oggi esistente. Ed in Italia? Al momento esiste soltanto un progetto previsto per il 2013 per estendere a tutta la popolazione l’utilizzo della carta d’identità elettronica, simile ad alcune tessere sanitarie diffuse in alcune regioni italiane. Il processo totale di conversione dovrebbe completarsi entro il 2023.
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