L’ultimo regalo di Ingroia prima della partenza, ecco perché la mafia smise la stagione stragista

Si deve sempre parlare con i documenti alla mano per evitare di scivolare nel falso, di passare dall’informazione alla disinformazione ed anche con i documenti alla mano, si rischia di non far un giusto servizio ai cittadini. Detto questo, la carrellata di informazioni che seguono sono a disposizione del controllo di qualsiasi italiano che abbia voglia di indagare per conto suo sui 20 anni di indagini sulle stragi di Capaci e Via D’Amelio, oltre che della strage dei Gergofili e del fallito attentato indirizzato al Vaticano e allo Stadio Olimpico di Roma. Noi vi sveliamo una trama, parte delle maglie, potete verificarle voi stessi.
Siamo nel 1992, Andreotti corre per la presidenza della Repubblica nonostante il suo no a far diventare la mafia da collaboratore esterno per alcuni lavori con i servizi segreti (dalla strage di Portella della Ginestra, passando per l’uccisione di Peppino Impastato durante la stessa notte in cui Aldo Moro veniva ucciso, fino alla fine del generale Dalla Chiesa) una parte integrante dello Stato. Il trattamento ricevuto da Salvo Lima costringe Andreotti ad una riflessione e il suo no apre una serie di problemi per la sua elezione a Presidente della Repubblica.

Nel frattempo, i corleonesi capeggiati da Riina e Provenzano, guidano l’attacco per far diventare la mafia una parte integrante della Repubblica Italiana e per farlo inaugurano una stagione terroristica con attacchi mirati allo Stato, al Vaticano e alla Massoneria italiana, da sempre in rapporti con la mafia a causa di “logge irregolari” che si affastellano nel trapanese e nel messinese.

In questa guerra, c’è un nuovo mondo che occorre costruire, un mondo in cui la finanza speculativa apre le porte ala criminalità organizzata mondiale per il riciclo di denaro sporco, un affare conveniente ed in grado di ripulire e far girare più soldi del “vecchio” commercio di droga. A Palermo, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ricostruiscono la storia della mafia del secondo dopoguerra, iniziano a evidenziare i legami tra mafia e politica, seguono la pista dei soldi tra Italia e USA, arrivando a conoscere le “menti finissime.”

Falcone scopre che un apparato dello Stato sta trattando con la mafia per un nuovo assetto, sostenuto da poteri che scavalcano i singoli stati nazionali e stanno cercando di ricreare un nuovo assetto dopo il crollo del muro di Berlino. Giovanni Falcone scopre il flusso di denaro che da Palermo parte verso i paradisi fiscali ed i centri della grande finanza, coperti dal rumore delle pallottole e del tritolo.

Dopo la strage di Capaci, Borsellino sa di essere il prossimo bersaglio, mentre a Roma il Ministro della Difesa e degli Interni cercano di fermare le stragi trattando un accordo. Totò Riina non accetta, Provenzano capisce che la stagione delle bombe non può durare per sempre, “vende” il capo e si assicura la sopravvivenza della Cupola per altri 15 anni.

Paolo Borsellino prosegue le sue indagini, arrivando a conoscere lui stesso le menti finissime. Gli viene proposta un’ultima possibilità, lui rifiuta e crolla. A pochi giorni dalla strage di Via D’Amelio si confessa con la moglie ed i suoi collaboratori più stretti: è lo Stato a volere che la trattativa vada avanti, chiunque la dovesse ostacolare dovrà morire.

Il 19 luglio 1992 le carte raccolte nella borsa di Borsellino, la famosa agenda rossa contenente una serie di indicazioni sparisce, mentre all’orizzonte si profila un nuovo accordo.

Un’imprenditore milanese, Silvio Berlusconi, si sta preparando a scendere in politica per difendere le proprie aziende da un’indagine della Guardia di Finanza che potrebbe distruggerlo. Per lui garantisce “l’eroico” Mangano, già stalliere ad Arcore mentre Marcello Dell’Utri prepara il terreno tra le logge massoniche trapanesi per un sostegno articolato ad una nuova forza politica che nel giro di 5 mesi smonta “l’allegra macchina da guerra” messa in piedi dal centro-sinistra che incredibilmente perde le elezioni.

Comincia la Seconda Repubblica, da queste carte consegnate al giudice per le udienze preliminari si inizia a ricostruire quella storia.

Quello che è ancora più evidente dopo il voto in Sicilia, è che siamo assistendo ad un nuovo riassetto di cui si iniziano ad intravedere i primi effetti.