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Tra vampiro e lupo mannaro: il Chupacabras. Parte 3 (Ultima parte). | Informazione
Tra vampiro e lupo mannaro: il Chupacabras. Parte 3 (Ultima parte). Reviewed by Momizat on . Continuando l’esame, si riscontrano orecchie molto lunghe, mentre gli occhi si presentano differenti da quelli di un coyote. Sono evidentemente più ravvicinati Continuando l’esame, si riscontrano orecchie molto lunghe, mentre gli occhi si presentano differenti da quelli di un coyote. Sono evidentemente più ravvicinati Rating:
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Tra vampiro e lupo mannaro: il Chupacabras. Parte 3 (Ultima parte).

Continuando l’esame, si riscontrano orecchie molto lunghe, mentre gli occhi si presentano differenti da quelli di un coyote. Sono evidentemente più ravvicinati e di un colore diversissimo da quello degli altri canidi. A destare la maggiore curiosità è però la bocca dell’animale, che presenta du caratteristiche non riscontrabili in altri tipi di coyote o lupi selvatici. Innanzitutto, i canini sono molto sviluppati, di grande diametro e (secondo la dottoressa Canion), presumibilmente, consumati, vista l’età avanzata dell’animale. Inoltre, si nota la completa assenza dei denti incisivi, sia sul bordo superiore sia su quello inferiore della bocca.

Se non fosse per i lunghi canini, sembrerebbe un animale sdentato. Ma la cosa più strana è la presenza di un foro nella gengiva superiore della bocca, accanto al canino di destra. Un foro (così sostiene Phylis) non determinato dalla perdita di un dente ma presente in natura. La struttura lascerebbe supporre (ma sono solo congetture) che l’animale sia in grado di azzannare le proprie prede con i canini, tranciando una grossa vena (come la giugulare), per poi succhiarne il sangue attraverso il foro presente sulla gengiva. Per questo motivo, forse, proprio come un vampiro, il Chupacabras non lascerebbe tracce di sangue sul luogo del delitto. Phylis Canion avrebbe ritrovato ben tre esemplari di Chupacabras, ma ha conservato solo la carcassa esaminata. Per l’esattezza, erano tre esemplari maschi, cosa che lascerebbe supporre la presenza nei dintorni di almeno una femmina.

Ma come mai tanti ritrovamenti in una zona ristretta come quella di Cuero?

E’ la stessa Canion a fornire una risposta: questi animali sembrerebbero avere abitudini notturne, come hanno rivelato le registrazioni delle telecamere, e probabilmente vivono in un buco sottoterra. Ma le violente piogge e gli allagamenti avvenuti negli ultimi tempi nella zona del suo ranch avrebbero costretto gli animali a uscire allo scoperto, alla luce del giorno, dove sarebbero stati investiti dalle vetture che abitualmente percorrono la strada che costeggia la fattoria. Dopo ciò sarebbero rimasti a disposizione di chi li avrebbe trovati e raccolti. A questo punto resta da rispondere a una domanda.

Ma se il Chupacabras (e lo dimostrano i sempre più numerosi avvistamenti e ritrovamenti) è una creatura esistente e non una leggenda, da dove proviene e che cosa è?

Alcuni ricercatori ritengono che il Chupacabras possa essere il risultato di incroci tra animali conosciuti e comunque a noi noti. E’ quindi una sorta di ibrido, uno “scherzo” della natura. Ma le prove che emergono in sempre più disparate zone del mondo fanno presupporre che la soluzione non possa essere così semplice. Recentemente, anche in Russia è stato avvistato un Chupacabras (notizia riportata dal quotidiano russo Pravda). E l’Italia non sarebbe immune al fenomeno: dal Nord al Sud della nostra penisola vengono registrati strani casi di uccisione del bestiame. Dalla Lunigiana alla Puglia, passando per Perugia e Rocca di Papa (Roma), sono tanti i casi di animali uccisi o mutilati che lasciano increduli gli allevatori. Cavalli e maiali, ma anche mucche e pecore, vengono uccisi secondo un rituale che, sembra il caso di dirlo, ricorda molto quello del Chupacabras.

Ma questo “Chupacabras”, cos’è?

C’è anche chi lega il fenomeno del “succhia capre” a esperimenti genetici o agli UFO, considerandolo nel primo caso il risultato di una ricerca effettuata in qualche laboratorio segreto, oppure, nell’altro, una creatura di provenienza aliena. Ipotesi certo suggestive, ma che sembrano lontane dalla realtà. La verità, però, sembra essere ben diversa: il Chupacabras è un animale sconosciuto o, forse, nuovo. Di sicuro c’è che le testimonianze che si trovano in America Latina, come nel Sud degli Stati Uniti d’America, descrivono un animale molto simile a quello ritrovato dalla dottoressa Phylis Canion. Diverse leggende, in tante parti del mondo, sembrano raccontare di questo strano essere dalle zampe diverse e dai canini sporgenti, che cammina goffamente e che si nutre di sangue. La verità sul Chupacabras, però, è all’interno della busta con il risultato dell’esame del DNA dell’animale investito a Cuero e aperta nel corso della diretta organizzata dalla televisione texana. Davanti alle telecamere, l’esperto americano ha dato un suo parere. Un intervento che ha riaperto il caso, affermando ancora una volta la natura tuttora sconosciuta del Chupacabras di Cuero.

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