“S.O.S. A TUTTO IL MONDO” – I Fratelli Judica Cordiglia una passione “pericolosa”. Parte Terza.
Dunque anche il secondo lancio sovietico, quello con la cagnetta Laika, è stato intercettato. Ormai la strada è aperta: i fratelli Judica Cordiglia fanno parte, a modo loro, della competizione tra USA e URSS per la conquista dello spazio. A questo punto la sfida tra Sovietici e Americani diventa frenetica: l’obiettivo è lanciare in orbita la prima nave spaziale con un uomo a bordo.
Achille e Giambattista registrano qualcosa che non avrebbero mai pensato di poter ascoltare, qualcosa che non ha mai trovato conferma presso le fonti sovietiche: un S.O.S. proveniente dallo spazio. Racconta Giambattista:
“Il 28 novembre del 1960, riuscimmo a intercettare un nuovo messaggio proveniente dallo spazio, ma quello che ascoltammo ci raggelò. Era un segnale in codice Morse”, continua Achille, “e diceva: “S.O.S. a tutto il mondo”. Capimmo subito che poteva trattarsi di un astronauta in difficoltà nello spazio”.
Chi ha lanciato quella terribile richiesta? E’ possibile che fosse un cosmonauta in difficoltà che stava perdendosi nel profondo spazio siderale? E’ un pensiero terribile: un uomo che osserva la Terra allontanarsi lentamente, sapendo che non può più farvi ritorno… Quello che probabilmente è successo, ma è solo un’ipotesi, visto che l’Unione Sovietica prima e la Russia di oggi poi, non hanno mai confermato la storia, è che l’astronave sia uscita dall’orbita e che, a causa forse di un errore negli ordini impartiti, abbia cominciato ad allontanarsi lentamente ma inesorabilmente verso lo spazio profondo.
Passati pochi mesi da quella terribile registrazione: nel febbraio del 1961 un altro messaggio arriva dal cosmo. Achille e Giambattista registrano il rumore di una nave spaziale e un rantolo. Insieme al rantolo un altro suono: sembra un battito cardiaco. Ancora una volta è il padre cardiologo ad aiutarli: ascolta più volte il nastro e conferma la diagnosi. Un uomo sta per morire nello spazio. Ma non volendosi accontentare, suggerisce loro di farlo ascoltare al professor Achille Mario Dogliotti, uno dei luminari della cardiochirurgia italiana. La disamina del professore è precisa: si tratta del cuore di un omo che sta morendo. Un altro tragico evento?
Ma come facevano i due fratelli torinesi a verificare che i loro ascolti provenissero dallo spazio? Come potevano essere sicuri che quello che intercettavano era veramente un messaggio di un satellite o di un’astronave in orbita? Le procedure messe a punto erano molteplici: principalmente attraverso “l’effetto Doppler”, poi grazie ad altre rilevazioni successive che permettevano di poter confermare senza ombra di dubbio che la ricezione proveniva, con certezza, dallo spazio. Continua..
Qui il messaggio ascoltato e registrato dai fratelli Judica Cordiglia: “S.O.S. a tutto il mondo”
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