Ma se non doveva annunciare la scoperta di vita su Marte, cosa ha preparato la NASA? Ecco un riassunto
Avevamo annunciato che il 3 dicembre la NASA avrebbe annunciato qualcosa di clamoroso riguardo Marte e la mente di tutti è andata a pensare che si trattasse della scoperta di vita sul pianeta rosso, costringendo l’ufficio stampa a fare una precisazione prima dell’annuncio ufficiale. Con 24 ore di ritardo, la NASA ha invece annunciato una nuova campagna, con l’obiettivo di portare l’uomo su Marte entro il 2030.
Il programma NASA che prevede l’invio di nuovi rovers automatizzati su Marte subirà un ulteriore impulso, come deciso dall’amministrazione Obama e dai successi che hanno riscontrato, segnale che effettivamente, qualcosa di grosso è stato scoperto, oltre alle tracce passate di acqua sul suolo marziano.
Si comincia con l’invio nel 2013 di Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN (MAVEN). Realizzato in collaborazione con l’ESA, l’ente spaziale europeo, l’obiettivo è quello di analizzare l’atmosfera marziana, un’altra sonda (InSight) dovrà invece investigare a fondo sulla struttura interna del pianeta, analizzando l’attività sismica, la geodesia del pianeta e la dissipazione di calore interno.
Tra il 2016 ed il 2018 parte ExoMars, un nuovo rover dotato di laboratorio interno che sarà la diretta evoluzione di Curiosity, con una nuova versione del Mars Science Laboratory, in grado di analizzare campioni di suolo marziano, analizzarlo e fare test a distanza inviando tutti i dati sulla Terra.
L’intero potenziamento della missione è stato reso possibile dall’approvazione di bilancio per il 2013, seguita con estremo interesse e che dovrebbe evitare agli Stati Uniti il temuto Fiscal Cliff.
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