E alla fine, arriva Prodi, mentre l'asse Grillo-Berlusconi porta alla Bonino
Ci sono volute due consultazioni dal sito di Beppe Grillo per decretare una verità incontestabile. La Rete chiede 10 nomi precisi, facce note e tra questi, c’è anche il Professore che piace all’Europa e che in Europa è stato uno degli esponenti di spicco. Parliamo di Romano Prodi, la bestia nera di Berlusconi che si è materializzata, nonostante un attacco hacker, ad agitare le notti ad Arcore.
Stando ai numeri in campo ed alle manovre che precedono la settimana di incontri che a partire dal 18 aprile porterà alle votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica, Romano Prodi, disarcionato dal Cavaliere per cercare un accordo con Bersani, torna prepotentemente in sella grazie al pasticciaccio brutto delle Quirinarie. Beppe Grillo non ha potuto farne a meno, a lui la faccia di Prodi, proprio non piace e preferisce prendere tempo, senza scatenare, almeno per ora, una pericolosissima caccia al troll che ormai sembra più adatta ai libri fantasy che non al suo Movimento.
Nell’annuncio ufficiale infatti, si è parlato apertamente di nuovi attacchi hacker e la prossima votazione sarà orientata a far uscire fuori un nome più vicino ai cuori del Movimento Cinque Stelle, come Dario Fo e Gino Strada.
Due candidature di peso, ma che si schianteranno contro la real politik delle altre forze in campo. E’ interessante notare come un’ulteriore sbilanciamento a favore del PD potrebbe portare davvero al terzo scrutinio all’elezione di Romano Prodi a Presidente della Repubblica, ma lo scenario politico che si verrebbe a creare, trascinerebbe l’Italia a nuove elezioni, data l’impossibilità di costruire un dialogo con le altre forze politiche.
Se nel centrosinistra le dichiarazioni a favore di Prodi sono chiare, nel centrodestra la tentazione di cercare una sponda tra PDL e Movimento Cinque Stelle tenta Berlusconi, che potrebbe virare i suoi favori verso Emma Bonino, sia grazie al rapporto passato con il “figlioccio radicale” Capezzone, sia grazie al tentativo di fare uno sgambetto al PD. Emma Bonino è una persona con ottime credenziali, ma è invisa a buona parte del PD, una sua elezione sarebbe un elemento di rottura molto forte col passato, porterebbe per la prima volta una donna al Quirinale e per chiunque, i sette anni successivi troverebbero un Presidente tenace ed energico.
La palla passa ora nelle mani di Bersani. Tentare una rottura totale sfidando il Parlamento per portare a casa un risultato sicuro, quale il Presidente della Repubblica, o favorire una scelta storica per facilitare la creazione di un governo che automaticamente, non potrebbe essere governato da lui? Al momento, l’ala più a sinistra cerca di forzare la mano per assicurarsi un risultato immediato e certo, mentre Franceschini preme quantomeno per un accordo preliminare con il PDL. Nell’attesa, Matteo Renzi affila le armi e si prepara alle elezioni, mentre Napolitano chiude definitivamente ad un suo secondo mandato. La partita, ancora una volta, è aperta.
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