Il programma di Letta per la fiducia
Enrico Letta presenta il suo programma alla Camera dei Deputati, per cercare di accontentare tutti e non scontentare troppo nessuno. Taglio della doppia ‘indennità per i ministri, taglio di tutte le province, ma anche sospensione della rata dell’IMU a giugno e discussione per la tassa sulla prima casa. Manovre che saranno subito testate durante i primi tre viaggi di Enrico Letta a Bruxelles, Parigi e Berlino.
Enrico Letta affronta anche le opposizioni con l’annuncio non solo di una nuova legge elettorale, ma anche e soprattutto un reddito minimo concordato, un piano di edilizia scolastica diventato urgente, mantenendo d’occhio i conti e senza spese folli e annuncia l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti:
Coniugare una ferrea lotta all’evasione con un fisco amico dei cittadini senza che la parola Equitalia debba provocare dei brividi quando viene evocata. La prima priorità del mio governo sarà la questione del lavoro. Solo con il lavoro si può uscire da l’impoverimento per una crescita non fine a se stessa ma in grado di portare benessere. Bisogna ridurre le restrizioni ai contratti a termine, aiuteremo le imprese ad assumere giovani a tempo indeterminato in una politica generale di riduzione del costo del lavoro. Non bastano gli incentivi monetari. Serve una politica industriale moderna che valorizzi i grandi attori ma anche piccole e medie imprese che sono il motore di sviluppo e si deve investire su ambiente e tecnologia. Mai come oggi occorre fiducia reciproca, imprese e lavoratori devono agire insieme, superare le contrapposizioni che hanno frenato il paese in passato. Sono sicuro che i sindacati, come in tanti momenti critici, saranno protagonisti. Dobbiamo rilanciare il welfare tradizionale europeo, il nostro modello non basta più, deve essere più universalistico e meno corporativo aiutando i più bisognosi, migliorando gli ammortizzatori sociali estendendoli ai precari e si potranno studiare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli.
Dobbiamo valorizzare i nuovi italiani. La nomina di Cecile Kyenge è una nuova concezione di confine: da barriera a speranza. L’integrazione si costruisce sui banchi della scuola e all’università . Bisogna recuperare decenza, sobrietà , scrupolo senso dell’onore e di servizio e, una banalità , la gestione del buon padre di famiglia. Ognuno deve fare la sua parte. Per questo vi dico una cosa che nemmeno i miei ministri sanno: il primo atto del governo sarà eliminare con un atto d’urgenza lo stipendio per i ministri parlamentari che viene corrisposto in aggiunta all’indennità .
Diretta dalla Camera dei Deputati
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