Batterie di missili e incursioni aeree, Israele attacca la Siria
Nel giro di due giorni il regime di Bashar Assad in Siria si ritrova un altro potenziale nemico alle porte, ovvero Israele. Nulla di nuovo se non fosse che  in sole 48 ore batterie di missili iraniani e russi sono state fatte saltare in aria con blitz mirati attraverso l’aviazione militare, armi destinate ad alimentare Hezbollah e distrutte prima che attraversassero il confine con il Libano.
Il secondo blitz sembra essersi spinto ancora più in avanti, con la distruzione di alcune fabbriche in cui erano nascoste armi destinate ad alimentare i gruppi terroristici che hanno da sempre l’obiettivo di distruggere Israele, portando nuova tensione nell’area. Assad ha minacciato ritorsioni, forse più una provocazione che una reale minaccia, data la furiosa guerra civile che impegna per ora la Siria.
Minaccia ritenuta seria da Tel Aviv al punto da chiudere lo spazio aereo del nord del paese, con batterie di missili anti-aerei già schierate. Per la Siria la situazione si fa pesante. Israele è passata alla distruzione preventiva mentre dall’ONU arriva la notizia che ad usare armi chimiche, siano stati i ribelli al regime di Assad, atto che ha messo in qualche imbarazzo l’amministrazione Obama, già pronta ad un apporto militare in grado di rovesciare le sorti della guerra civile che infuria in Siria.
var addthis_config = {"data_track_clickback":false,"data_track_addressbar":false,"data_track_textcopy":false,"ui_atversion":"300"}; var addthis_product = 'wpp-3.5.8';