Crisi sociale, una polveriera pronta ad esplodere già a giugno

Il caso Preiti non è ancora stato del tutto chiarito e già si profila all’orizzonte una nuova preoccupazione per il neonato governo Letta. Non si tratta soltanto di Silvio Berlusconi che ormai ha già cominciato la campagna elettorale ed ha messo in crisi sin da subito l’armonia dei lavori dettando i tempi ed i modi in cui il governo dovrà procedere. La priorità del PDL è quella di abolire l’IMU a tutti i costi (8 miliardi per le casse dello Stato, pagati da noi che nel complesso, non riceveremo alcun beneficio) e far cambiare la Repubblica da parlamentare a presidenziale. Il risultato? Berlusconi con l’elezione diretta arriverebbe dritto dritto al Quirinale, mettendosi al riparo da qualsiasi accusa presente, passata e futura, mettendo in ghiaccio i suoi processi fino alla fine dei suoi giorni, sacrificando “solo” le riforme istituzionali alle sue necessità.

Con il PD spappolato ed un nuovo segretario che sarà nominato soltanto sabato 11 maggio, c’è un altro elemento che dovrebbe destare preoccupazione, ma al momento sembra passare in secondo piano. A maggio, stando a quanto segnalato anche dai sindacati, la cassa integrazione in deroga modificata dalla riforma Fornero bloccheranno gli ammortizzatori sociali per più di 500.000 famiglie. Non esattamente bruscoli, considerando che se a giugno sarà congelata la rata dell’IMU, allo Stato mancano quei fondi per bloccare l’aumento automatico dell’IVA al 22% previsto per luglio.

Non solo, ma c’è qualcos’altro che dovrebbe far pensare, una rabbia sociale che parte dallo spasmo dell’ultima grande industria italiana, quella siderurgica, alle prese con il suo ultimo spasmo in Europa, in attesa di capire se ci sarà un’evoluzione per il settore. Da lì monta una rabbia ed una protesta che può facilmente trovare un rapido collante con ambienti in fermento da tempo e che potrebbe esplodere in maniera evidente il 21 giugno prossimo a Roma. Un appuntamento che servirebbe a ricompattare al meglio il governo Letta e chiudere, per un periodo di tempo ristretto, qualsiasi forma di discussione attorno alle priorità reali del paese.