Il ritiro in convento del Governo per fare gruppo
Metodo Kaizen, approccio monastico, lavoro di squadra, ritiro calcistico, chiamatelo come volete ma Enrico Letta fa sul serio ed intende isolare sé ed il suo governo dalle pressioni esterne per mettersi al lavoro, tagliando fuori i ministri dalle manovre dei partiti che li rappresentano. Fulminato sulla via del fare presto, fare bene, Letta gioca una carta a sorpresa, come se si tornasse a Yalta e alla scrittura del piano Marshall. Cambia però la location, domenica e lunedì il governo Letta sarà in ritiro presso l’abbazia di Spineto, in provincia di Siena.
Visioni mistiche, incenso e aria pulita di campagna per rasserenare il clima sin da subito e conoscersi meglio, lontano dagli assili del palazzo, per tornare alla carica e procedere spediti. Enrico Letta torna dal suo tour europeo dalle cancellerie d’Europa per cercare di incassare subito appoggio e sondare il terreno. L’Italia dovrà farsi traino del convoglio dei paesi che vogliono allentare il rigore tedesco, ma la missione è dura.
Per mettere a tacere il rumore di fondo che annuncia tempesta, Letta prepara  le priorità del Governo, dalla riduzione del costo del lavoro, ad una riduzione del famigerato “cuneo fiscale” fino alla soluzione del nodo IMU, tirato in ballo dal PDL e che trova un sostegno anche nel Movimento Cinque Stelle. A breve, si chiuderanno le caselle per gli incarichi delle commissioni di vigilanza della Rai, destinata al Movimento Cinque Stelle, il Copasir (organo che controlla i rapporti tra intelligence e Parlamento), destinato a SEL in quando partito all’opposizione e tutte le altre presidenze delle varie commissioni. Con i tasselli dello scacchiere al loro posto, i lavori parlamentari possano cominciare speditamente.
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