Jolly Nero, lo zampino dei “grandi ignoti” arriva sempre al momento giusto
Quanto accaduto al Porto di Genova non è del tutto ascrivibile alla casualità , specialmente se per 30 anni la stessa compagnia navale è stata protagonista di numerosi incidenti causati da avarie al motore e nel corso degli anni si è capito che da quelle navi porta-container passavano anche rifiuti tossici, armi e tutto ciò che di scottante può permettere ad una compagnia navale di perdere una decina di navi e continuare ad essere in affari. C’è però dell’altro, se pensate come me che le grandi sciagure ed eventi emozionalmente forti, avvengono in date e momenti “favorevoli” per chi ha dedicato la propria vita a pratiche esoteriche, antiche e spesso pericolose.
L’8 maggio rimane una data molto importante per una società segreta che è stata il motore occulto della Germania di Hitler, la famigerata società di Thule che al suo interno aveva numerosi esponenti di spicco, tra questi, Erwin Torre, noto all’anagrafe come Rudolf von Sebottendorff, un ingegnere tedesco naturalizzato turco, morto proprio l’8 maggio del 1945. Un esperto di meditazione sufi, una forma di misticismo della cultura araba, ma anche alchimista, studioso del moto delle stelle e delle corrispondenze numeriche.
Sebottendorff fu avviato alla massoneria da amici ebrei ed una sua pubblicazione nel 1933 lo mise nei guai con Hitler, costringendolo a scappare verso la Turchia dove però iniziò la sua vita da agente dei servizi segreti, dal 1942 al 1945 lavorò attivamente con le SS ma nello stesso periodo, sembrava vendesse segreti ai britannici. I suoi superiori a Berlino erano fortemente scontenti di lui, troppo concentrato a scoprire i segreti ai piedi del Tibet piuttosto che aiutare il Reich a vincere la guerra. Di lui, si sa che si è suicidato lanciandosi nel Bosforo proprio l’8 maggio del 1945, ma ovviamente, la sua fine rimane celata nel mistero.
Ma l’8 maggio del 1945 è anche il giorno della resa della Germania alle potenze militari che sconfissero Hitler, il matto nero.  Lo stesso matto assimilato all’Old Roger, il nome con cui il demonio stesso veniva chiamato nei tempi in cui il mare era infestato dai pirati, che ha calato il suo asso sul porto di Genova, un simbolo di morte calato su Genova per ricordare la fine di un passaggio storico, la fine di un’egemonia che è tornata a soffocare l’Europa, con armi economiche.
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