Squartatori armati di machete a Londra, la nuova frontiera del terrorismo islamico
Come se fossimo in Mauritania, o in Nigeria, magari nel Mali radicalizzato dai jihadisti islamici o nella follia sanguinaria delle lotte tribali dei clan rivali nel cuore dell’Africa, due attentatori armati di machete hanno decapitato un militare inglese. La scena è stata raccapricciante, i due giovani hanno chiesto ai passanti di filmare tutto prima di intervenire, cercando nuovamente le telecamere dopo il terribile gesto. Con le mani ancora sporche di sangue, hanno rivendicato il loro gesto come un atto per combattere occhio per occhio, dente per dente, contro le vittime dell’Islam. Una logica babilonese, mascherata dalla religione, per giustificare un gesto folle, violento e disumano.
I dettagli raccapriccianti del fatto sono ancora confusi, ci si basa sulle notizie che sono arrivate anche dai social network, rilanciate da chi ha assistito incredulo alla scena a Woolwich. I due giovani hanno anche usato un auto per investire e stordire una delle vittime, mentre oltre al machete sembra che i due avessero altre armi, tra cui un revolver che hanno provato ad usare prima di essere immobilizzati dalla polizia. Il messaggio lasciato da uno di loro è questo:
Noi giuriamo sull’onnipotente Allah  che non smetteremo mai di lottare. Questo soldato britannico è un occhio per occhio, dente per dente. Mi scuso con le donne che hanno dovuto assistere a questa scena, ma nella nostra terra le nostre donne devono vedere le stesse cose. La vostra gente non sarà mai al sicuro. Mandate a casa questo governo, non si cura di voi.  Poi l’attacco diretto a David Cameron: “Credete che David Cameron si farà trovare per la strada quando noi iniziamo a usare le nostre pistole? Voi pensate che i politici moriranno? No, morirà la gente comune, come voi, e i vostri bambini
Possono essere considerate le parole di un folle durante il brivido del suo gesto, ma dietro queste frasi si nasconde una parte di quel disagio sociale che investe le periferie delle grandi metropoli. Non è passato molto tempo dalla vera e propria rivolta che ha preceduto le Olimpiadi in cui i cittadini lasciati impoverire ai margini delle città si sono riversate in massa per strada ed hanno costretto l’esercito ad intervenire. Qui si annida un disagio sociale che è rabbia, furia cieca dettata dalla disperazione che trova una sua forma di giustificazione nel jihadismo.
Secondo quello che ha riferito l’ex comandante di Scotland Yard, John O’Connor,
Il problema è che un attentato del genere richiede ben poca preparazione e può accadere in ogni luogo e in qualsiasi momento. Le autorità si devono preparare al peggio perchè nessun luogo è più al sicuro
Nella città con più telecamere di sicurezza al mondo, dichiarazioni del genere lasciano trasparire un quadro a tinte fosche che non aiuta a risolvere alcuni dei problemi che stanno alla base. Schiacciare i disperati fa esplodere la rabbia sociale e trasforma chiunque in un potenziale terrorista. La materia è così delicata che a Londra è stata convocata una riunione del COBRA, la task force che mette insieme le forze di intelligence, l’esercito ed un team non meglio precisato di esperti della sicurezza tra i vertici dell’Impero Britannico (o di quel che ne resta).
La sua composizione non è nota ma la sua convocazione lascia intuire che la questione è prioritaria e della massima sicurezza.
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