Violenze anche a Stoccolma, la crisi economica mette a dura prova i paesi europei.

Per cinque notti di fila e in attesa di capire se accadrà qualcosa anche durante la sesta notte, il paese con il miglior Welfare al mondo è stato investito da un’inattesa esplosione di violenza che ha messo a ferro e fuoco Stoccolma. Cosa sta accadendo in Europa?

La crisi economica fa sentire i suoi effetti su tutta l’Unione Europea, compresi quei paesi nordici più euro-scettici e più inflessibili nella politica di austerità e rigore che adesso si trovano alle prese con un fronte interno inatteso.

Anche a Stoccolma il mondo ha scoperto che esiste una sacca di popolazione che vive in povertà e che fa parte di quei 100 milioni di poveri che si aggirano nelle strade dell’Unione Europea, a fronte di più di 300 milioni di abitanti stimati. Le violenze hanno portato una serie di cittadini provenienti dalla periferia a incendiare macchine, fronteggiare le forze dell’ordine e provare ad assaltare una caserma della polizia.

Ad acuire le violenze un colpo partito ad un poliziotto che ha colpito un anziano di 65 anni che aveva partecipato alle proteste e che sembrava aver uscito un coltello. La politica di immigrazione svedese non ha potuto diminuire le differenze economiche tra i nuovi svedesi provenienti da numerosi paesi. Secondo studi recenti, negli ultimi 25 anni la disuguaglianza tra gli svedesi originari e le due generazioni di nuovi svedesi provenienti da paesi esteri sono tra le più foti di tutti i paesi occidentali.

Un evidente fallimento delle politiche di integrazione svedese che mette in crisi l’intero sistema politico del paese scandinavo ed apre inaspettatamente un fronte interno per la ridistribuzione di ricchezze e per una politica volta ad un maggiore sviluppo economico e alla cura del problema del lavoro, persino in uno dei paesi più intransigenti nei confronti delle richieste dei paesi mediterranei considerati finora “spreconi”.