Bisignani, la P3, i poteri forti. Il non detto del potere in Italia

Essere autista di fiducia di Giulio Andreotti è un onore riservato soltanto a chi sa apprezzare il giusto peso del silenzio e della moderazione, abbastanza scaltro da fare poche domande, ma farle solo quando sono indispensabili. Dote particolarmente apprezzata anche dal venerabile Licio Gelli, il quale nota questo giovane adepto e lo porta con sé durante l’avventura della P2, quando vennero scoperti i legami alla luce del sole tra massoneria, massoneria irregolare e Stato. Fu anche grazie alle pressioni di Bisignani che i magistrati furono “convinti” a pubblicare una lista ridotta degli adepti della loggia irregolare, nota al GOI ma che provocò più di un problema, anche con la Gran Loggia d’Inghilterra.

Al momento, Bisignani parla e pubblica le sue interviste su Il Giornale del fratello Berlusconi, dal quale avanza più di un favore. I festini di Arcore, per chi ancora crede che Berlusconi sia solo un anziano politico libidinoso, sono dei veri e propri rituali di magia sessuale al quale il Cavaliere è particolarmente affezionato. Persino alcune delle sue scelte più importanti avvengono in momenti particolari dell’anno, passione questa che ha passato al suo delfino Alfano, molto attivo in tal senso.

Il Fratello Bisignani è in ottimi rapporti anche con Letta, inteso come lo zio del presidente Enrico, già dirigente RTI, Fininvest, oggi Mediaset. Morto il grande mentore Giulio Andreotti, Bisignani sta cercando di abbandonare il basso profilo per poter ricorrere a qualche sconto di pena e ricordare chi comanda davvero in Italia. Lobby in grado di smuovere enormi quantità di denaro, influenzare attivamente chi è non solo un opinion leader nel paese, ma soprattutto chi ha i mezzi per fare la fortuna di politici, imprenditori, giornalisti.

Eccolo quindi apparire tranquillamente su La 7, canale recentemente acquistato dal torinese Umberto Cairo, mentre il giovane figlio, Renato Bisignani a soli 27 anni, nonostante fosse da tempo business development manager presso la Ferrari, è appena diventato il responsabile della comunicazione della casa del cavallino rampante, alla faccia di chi dice che i giovani non riescono a farsi spazio nel mondo del lavoro.

Bisignani è a conoscenza di tutte le manovre sotterranee che hanno portato all’ascesa di Denis Verdini dalla macelleria di famiglia  fino a diventare uno dei principali esponenti del PDL, a creare quello stretto rapporto di connivenze che hanno dato vita alla P3 e alle ambizioni che hanno portato a creare una P4 dove chi contava poteva contare su una ampia rete di impunità in grado anche di annullare sentenze giudiziarie scritte dai soliti magistrati non allineati ed in cerca di connivenze.

A differenza dei suoi Maestri, Bisignani è stato tirato dentro molto prima del previsto, ma chiunque voglia scoprire realmente cosa stia nascondendo, si rassegni. Si tratta solo di un enorme spot pubblicitario per il suo libro di 225 in cui si accenna, si lascia intravedere qualcosa giusto per ingolosire il lettore, senza mai dire una parola di troppo. Come la manovra messa in atto da Schifani e Alfano per far fuori politicamente Berlusconi dal PDL nel 2012 e poi fallita miseramente, o l’ammirazione smisurata del Cavaliere per Renzi, snobbato dal centrosinistra e vicino agli imprenditori che contano, in Italia e all’estero.

Se vi accontentate di sapere anche dei rapporti buoni tra Grillo e certi esponenti americani o le sue commosse visite al Vaticano, fate pure, basta che non vi aspettiate rivelazioni sconcertanti.