Dopo le elezioni, eserciti della libertà , lezioni di comunicazione e voto ai 16enni.
Come si commenta una evidente sconfitta politica? A volte, davanti ai media si tende a minimizzare, poi nelle riunioni private volano tavoli e sedie, i leader sbattono i pugni sui tavoli, si discute animatamente e si cerca di trovare una soluzione. In questo caso, se il capo PDL è in vacanza in Sardegna e si è sostanzialmente disinteressato della competizione romana, concentrandosi su Brescia dove era sicuro di vincere, in casa Cinque Stelle volano panni sporchi ovunque, ma le soluzioni, sembrano peggio della malattia che ha lasciato a casa gli elettori grillini.
Dall’analisi dei flussi di voto pare infatti che la metà dei consensi persi per strada dal Movimento Cinque Stelle siano imputabili proprio all’astensione da record, portando il secondo partito italiano per consensi assoluti a subire una pesante debacle ovunque. Gli altri voti sono “ritornati” ai partiti tradizionali di centrodestra e centrosinistra mentre la base elettorale chiede, anche con rabbia di occuparsi al più presto di temi concreti.
Detto fatto, a 24 ore dalle accuse di incompetenza piovute sui responsabili in Parlamento, dai capigruppo ai responsabili della comunicazione, il Movimento Cinque Stelle ha presentato un disegno di legge in Senato per estendere il diritto di voto ai 16enni, potenziali elettori molto più vicini al web che al mondo della tv.
L’altro provvedimento immediato preso è stato quello di dettare la linea politica con un post in cui Beppe Grillo è immortalato da barbaro sognante. Nei panni di un novello William Wallace annuncia di non avere fretta perché in fondo resterà solo un partito (pardon, il Movimento) che continua ogni giorno a crescere. Per convincere anche i suoi di questi ed andare a diffondere il verbo anche in tv, Beppe Grillo pare che stia resettando il sistema di comunicazione, con dei veri e propri corsi per poter portare i grillini a parlare liberamente su quei media che più che snobbarli, non li hanno nemmeno potuti mettere a fianco degli altri concorrenti.
In casa PD Bersani, dopo mesi, si sfrega le mani e continua a spillare birra per i suoi, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa, non c’è molta voglia di festeggiare o di usare questa vittoria elettorale a fini interni, si preferisce soffiare vento in poppa al governo Letta, alle prese con diversi problemi. Gli ultimi riguardano la legge elettorale, pesantemente stoppata dal capogruppo PDL Schifani (non è così semplice) e da Nitto Palma, ad un passo dal far cadere il governo per non essere stato eletto ed ora intento a mettere al primo posto nei lavori parlamentari, l’allontanamento dei magistrati iscritti ad un sindacato “politicizzato”. O meglio, quelli avversi al Cavaliere.
Ma non finisce qui. Se da un lato un ex magistrato ed ex ministro cerca di difendere il suo principale con ogni mezzo, arriva l’Esercito delle Libertà . Dopo avere giurato fedeltà a Silvio ed indicato perché lo si ama e lo si vuole difendere, si fa richiesta per entrare in reggimento oppure, mandare una mail.
La cosa grave è che se di goliardata si tratta, nessuno nel PDL ha ancora espresso una posizione ufficiale in merito e l’Esercito risulta portato avanti da Forza Insieme di Salvatore Furlan, un’agenzia per la sicurezza e la cooperazione diplomatica, la INTERDIPCO di Davide Cioccarelli, Dai Forza all’Italia di Vittorio Acocella, Promotori della Libertà della sezione Veneto e Voce dell’Italia Studentesca di Alessandro Bertoldi.Â
Ad oggi si contano già 1.500 reclute, si aspetta di capire se le camice azzurre saranno dotate di olio di ricino o di tanga rotanti per affrontare i nemici.
var addthis_config = {"data_track_clickback":false,"data_track_addressbar":false,"data_track_textcopy":false,"ui_atversion":"300"}; var addthis_product = 'wpp-3.5.8';