Pazza Italia, dall’incubo al sogno nel 4 a 3 contro il Giappone
Con il Messico i ritmi blandi hanno esaltato alcune delle caratteristiche della Nazionale, ma cosa succede quando si alzano i ritmi? La risposta arriva dopo i primi 5 minuti di partita, con il Giappone guidato da Zaccheroni che preme e lo fa in velocità , mettendo alle corde il gioco italiano, troppo incuneato a centrocampo e che non riesce ad innescare Balotelli.
Prandelli cambia Abate e Marchisio, deludenti al debutto ma non rinnega il modulo, dopo il forcing costante dei nipponici, l’arbitro decide di regalare un rigore assurdo, valutando un intervento di Buffon falloso nonostante avesse toccato il pallone. Ancor più ridicolo il cartellino giallo, se si sceglie la linea dura, il portiere andrebbe espulso.
Dopo il primo gol di Honda l’Italia rimane imballata, il centrocampo non riesce a fare pressing, troppo rapidi i giapponesi per poterli contrastare in pressing, mentre i trequartisti in maglia bianca tengono bloccato Pirlo. Spiove una palla in area e con una dormita colossale di Chiellini, a Kagawa non resta che sparare un siluro aderente al palo per siglare il 2-0. Italia sotto shock, tornano i fantasmi del mondiale 2002, con Buffon piazzato male anche su un calcio di punizione pericoloso.
Prandelli da un colpo di reni alla squadra, fuori Aquilani per Giovinco, dopo 35′ minuti di partita, si vede la prima conclusione in porta degli Azzurri, è il preludio ad una reazione rabbiosa. Ci pensano ancora loro, Balotelli e Pirlo, a dare una prima scossa alla squadra. Su corner da destra, dopo un breve forcing, arriva il gol di testa di Daniele De Rossi, ammonito e consapevole di saltare la sfida con il Brasile.
E’ la svolta, l’Italia fa girare con tocchi di prima, verticalizza e manda in tilt il Giappone, a pochi secondi dal fischio finale, Giaccherini fa tremare il palo, si va negli spogliatoi sapendo di poter raddrizzare il risultato, ma Zaccheroni sa il fatto suo.
Ci vogliono cinque minuti all’Italia per ricarburare, Giaccherinho si getta su un pallone impossibile, prende palla e costringe all’autogol Uchida. Furia italia che con Giovinco a stretto giro di orologio, guadagna un rigore su fallo di mano. Balotelli sul dischetto, gelido, mette a sedere il portiere e porta l’Italia al vantaggio sul 3-2. Zaccheroni cambia il Giappone e lo porta al 3-4-3, schema molto caro al suo allenatore.
L’inerzia della partita torna pericolosamente in mano al Giappone, prende palo e traversa, il centrocampo non riesce completamente a fare filtro, o sta troppo vicino alla difesa, oppure non copre gli spazi. Fuori Maggio per Abate, più bravo a coprire, entra anche Marchisio per un esausto Giaccherini, ma neanche il tempo di entrare in campo che al 68′, su calcio di punizione Okazaki brucia tutti e si prende di testa il 3 a 3. Al 75′ l’Italia non ha più benzina, è sulle gambe, De Sciglio spazza via.
Giovinco prova a pungere, ma viene sistematicamente bloccato dai giapponesi, più scoperti dietro. Marchisio sbaglia le ripartenze concesse, ma rimane lucido quando riceve palla dalla trequarti da De Rossi, trova Giovinco dove doveva essere e ci porta al 4-3, come quella volta con la Germania.
Questa notte in Italia sonno agitato per tanti, per abbattere questa squadra occorrono 3 gol, ma solo se segnati uno dietro l’altro. Contro Neymar in questo stato di grazia però, certi errori non saranno più recuperabili.
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