L’agente Snowden, protetto dai non-amici degli USA, al centro di una guerra diplomatica
L’agente Snowden non è più ad Hong Kong, al momento, grazie all’intervento di Julian Assange e la mediazione del governo ecuadoregno che ospita il fondatore di Wikileaks, Snowden è assistito dal team di legali che ha chiesto l’aiuto di un altro non-amico degli USA, la Russia, adesso chiamata in causa in prima persona dalla Casa Bianca.
Il passaporto statunitense dell’agente Snowden è stato polverizzato dalla NSA, intenzionata a processare il suo ex agente per alto tradimento, ma al momento il suo stesso viaggio, fatto passando dall’Asia e dall’Europa e non dal Pacifico, dove un abbattimento era più probabile, ha bisogno di un grado di protezione massimo. Cosa che non piace affatto all’amministrazione Obama che ha fatto sapere come
Data la nostra intensificata cooperazione dopo l’attentato alla maratona di Boston e il nostro passato di collaborazione con la Russia su questioni di applicazione della legge, compresa la riconsegna alla Russia di numerosi criminali ad alto profilo su richiesta dello stesso governo russo, ci attendiamo che quest’ultimo valuti tute le opzioni disponibili in vista di espellere il signor Snowden e restituirlo agli Stati Uniti, così che affronti la giustizia per i reati dei quali è accusato.
Al momento, dovrebbe trovarsi ancora su suolo russo, forse a Mosca, ma non ha passato la zona controlli, quindi formalmente, non è entrato in Russia, ma si trova ad un paio di metri dal confine politico. Per evitare qualsiasi forzatura, il governo russo ricorda come
Snowden non è in una lista di ricercati internazionali, cosa che potrebbe costituire un fondamento per fermarlo. Nè ha commesso alcun reato nel territorio della Federazione Russa
Una vera e propria guerra di nervi a cui dovrebbe aggiungersi un altro paese storicamente poco vicino agli USA, ovvero Cuba. E’ dal paese guidato dai fratelli Castro che dovrebbe transitare l’aereo di Snowden diretto verso l’Ecuador, paese che gli ha già assicurato asilo politico tramite  il ministro degli Esteri dell’Ecuador Ricardo Patino, in visita in Vietnam. Ci sono ancora tre passaggi per bloccare, intercettare e portare a casa l’agente Snowden. Se la diplomazia fallirà , un atto di forza da parte dell’intelligence potrebbe risultare più controproducente delle informazioni rivelate dallo stesso ex-agente statunitense.
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