Estonia, ecco com’era sei anni fa (e come è diventata)
Tra i paesi dell’Unione Europea si scopre un piccolo paese, governato da giovani e vogliosi politici con un’età che non supera i trent’anni. L’ex leader del paese oggi ha circa quarant’anni, mentre l’attuale parlamento ha un’età media di 36 anni. Il paese è interamente cablato, le connessioni wireless sono possibili in ogni luogo. Grazie a questa particolarità i cittadini, tramite una carta d’identità elettronica, possono usufruire del servizio di firma digitale per le aziende oltre che il voto direttamente da casa. Non esistono sedi elettorali, il lettore ottico che legge la smart card d’identità contiene i dati anagrafici ed elettorali necessari. Se i cittadini hanno qualcosa da far notare ad i loro politici li contattano via e-mail o tramite forum appositi. Gli investitori esteri hanno poi dei grossi vantaggi da questo sistema, che riduce drasticamente il peso della burocrazia e velocizza qualsiasi trattazione. In questo paese è nato Skype, e gli ideatori possono anche vendere cellulari che usano la rete di Skype come gestore telefonico, eliminando la necessità di ripetitori ed altre antenne iper-inquinanti. In questo paese gran parte del PIL viene dirottato verso la ricerca, mentre le università possiedono tutti i corsi online. I libri cartacei sono facoltativi ed i professori fanno ricerca con i loro allievi. Questa piccola terra è l’Estonia, uno dei paesi più brillanti e all’avanguardia nel portare concretamente avanti la prospettiva di una democrazia adatta ai tempi ed ai mezzi della sua epoca.
Quella che avete letto era la descrizione dell’Estonia nel lontano 2007. Cosa è cambiato in sei anni, dopo la crisi dei mutui subprime, l’ingresso nell’Unione Europea e la nuova crisi del debito sovrano? Nuove infrastrutture le permettono di avere già una rete Wi-fi gratuita su tutto il suolo nazionale. Nulla di impossibile, in fondo si parla di un paese molto piccolo e ricoperto di foreste e natura ancora selvaggia.
Nella classifica annuale delle nazioni con più alta libertà economica, stilata dalla fondazione Heritage, si piazza orgogliosamente al 16º posto nel mondo, e al 7º tra i Paesi europei, considerandone il PIL, le scarse risorse e tutto ciò che comporta essere una piccola repubblica sul Baltico, l’isola felice d’Europa esiste davvero. Politici giovani, quasi adolescenti secondo i nostri “standard medi”, l’Estonia ha costruito il suo successo sulle potenzialità offerte da una rete internet solida e alla portata di tutti. Oltre ad essere il paese che ha brevettato Skype, l’80% della popolazione è cliente delle e-banche, e infatti il Paese occupa il secondo posto al mondo per l’Internet banking. E così tanta tecnologia, è legata al bene irrinunciabile per gli estoni, ovvero il rispetto e la tutela della natura.
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