Enrico Letta furioso torna dagli USA, attacca frontalmente ed è pronto a chiedere la fiducia
Per dare una cifra della situazione a cui accennavamo ieri, riportiamo le dichiarazioni di Letta ieri sera durante uno dei suoi ultimi appuntamenti a New York.Â
Le parole di fuoco di Letta contro Berlusconi
Come se non bastasse, Napolitano dopo un lungo e tormentato silenzio, esce allo scoperto come non mai, dichiarando
Non posso egualmente che definire inquietante l’annuncio di dimissioni in massa dal Parlamento – ovvero di dimissioni individuali, le sole presentabili – di tutti gli eletti nel PdL. Ciò configurerebbe infatti l’intento, o produrrebbe l’effetto, di colpire alla radice la funzionalità delle Camere.
Non meno inquietante sarebbe il proposito di compiere tale gesto al fine di esercitare un’estrema pressione sul Capo dello Stato per il più ravvicinato scioglimento delle Camere. C’è ancora tempo, e mi auguro se ne faccia buon uso, per trovare il modo di esprimere – se è questa la volontà dei parlamentari del PdL – la loro vicinanza politica e umana al Presidente del PdL, senza mettere in causa il pieno svolgimento delle funzioni dei due rami del Parlamento.
Non occorre poi neppure rilevare la gravità e assurdità dell’evocare un “colpo di Stato” o una “operazione eversiva” in atto contro il leader del PdL. L’applicazione di una sentenza di condanna definitiva, inflitta secondo le norme del nostro ordinamento giuridico per fatti specifici di violazione della legge, è dato costitutivo di qualsiasi Stato di diritto in Europa, così come lo è la non interferenza del Capo dello Stato o del Primo Ministro in decisioni indipendenti dell’autorità giudiziaria
Cosa accadrà adesso? Berlusconi ed il PDL sono con le spalle al muro. Alle ore 17:00 Napolitano e Letta concorderanno una linea univoca e non sarà più possibile lanciare nuovi scossoni, nonostante manchino circa 7 giorni al voto effettivo sulla decadenza di Silvio Berlusconi. L’impressione degli osservatori internazionali è quella di un uomo solo, aizzato da chi non ha il minimo interesse sulla reale situazione del paese e nel PDL iniziano ad emergere i distinguo. Bondi e Santanché attaccano frontalmente Giorgio Napolitano, Giovanardi non firma ed invita alla calma, mentre tra Camera e Senato, sia Renato Brunetta che Vito Schifani faticano ad ammettere che i parlamentari, anche quelli del PDL, sono dipendenti statali e non dipendenti di una società privata in mano a Silvio Berlusconi.
Le parole di Letta gettano una pietra tombale anche su un’eventuale corsa elettorale vincente del suo attuale vice, Angelino Alfano, pronto ad essere investito del ruolo di Presidente di Forza Italia. Dichiarare al mondo che l’Italia rischia il fallimento per l’irresponsabilità di un singolo partito che non riesce a espellere il pregiudicato che lo guida, è un colpo quasi impossibile da assorbire e lascia pesanti crepe nel sistema politico italiano che non è riuscito a far emergere un centrodestra moderato, moderno e competitivo. Sarà un weekend di fuoco, ma gli italiani mostrano evidenti segni di insofferenza. Si apre così un ennesimo autunno caldo.
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