Recensione: Re della Terra Selvaggia

Benh Zeitlin supera se stesso realizzando un film che ottiene ben quattro nomination agli Oscar. Drammatico, intenso e bellissimo, “Re della Terra Selvaggia” porta alla luce un giovanissimo talento che, a seguito della proiezione del prodotto, è stato definito una vera e propria rivelazione. Si tratta di Quvenzhanè Wallis, tenera e dolce bambina che impersona magistralmente la giovane protagonista del film. Altro attore degno di nota, Dwight Henry, il quale interpretà il ruolo del padre della piccola, e lo fa caratterizzando degnamente il suo personaggio.

L’opera narra le vicende della piccola Hushpuppy, una dolce bambina di sei anni (già molto saggia per la sua età) che vive insieme all’apparentemente scorbutico padre Wink in un posto tutt’altro che ospitale. Infatti, i due risiedono in una delle catapecchie/palafitte della “Grande Vasca”, un tratto delle paludi del sud della Louisiana soprannominato in tal modo per via dei continui e pericolosissimi allagamenti che minacciano la vita della popolazione.

Purtroppo, il padre scopre di avere vita breve a causa di una terribile malattia che lo affligge e, cosciente di ciò, vuole che la figlia impari a sopravvivere anche senza di lui. In contemporanea, la minaccia di un uragano spinge gran parte degli abitanti della zona ad abbandonare le case, ma questo non fa demordere Wink, il quale desidera fortemente che, anche dopo la sua dipartita, Hushpuppy non abbandoni la sua terra e che, addirittura, ne diventi la creatura più forte, degna e coraggiosa: un vero e proprio “Re”.

Questo film meraviglioso è un gigantesco inno alla vita, alla quale si cerca di dare un senso. Senso che, nonostante si pari davanti agli occhi di tutti, solo in pochi possono cogliere. Una di questi pochi è la piccola Hushpuppy.

Lei, per via della sua giovane età, possiede una maturità e modo di vedere le cose che si perdono con gli anni, poiché sono dati dall’innocenza. Azzeccato e molto interessante il volto che si da alla natura, elemento onnipresente, la quale può mostrarsi buona o cattiva ma che, tuttavia, rimane spettacolare e meravigliosa in ogni sua sfaccettatura.