Upgrade della Grecia, lo spread in tutta Europa scende. Forse ci si avvia alla fine del tunnel
Il primo vero ed importante spiraglio di fine crisi arriva in modo quasi atteso dai mercati. I titoli di stato della Grecia hanno avuto un upgrade per la prima volta dopo mesi, passando da default selettivo ad un valore B-. Una stima importantissima che per prima cosa afferma un principio non così scontato. La Grecia è in grado di pagare i propri debiti ed il fondo salvastati europeo funziona realmente.
A catena, mentre in Italia la situazione politica deve ancora delinearsi, lo spread scende sotto quota 300 e si sgancia dal quadro di incertezza politica che regnerà fino alla fine del 2012, quando si capirà quali saranno gli schieramenti in campo e con chi si dovranno confrontare i protagonisti di questa stagione politica.
Risanati i conti, Mario Draghi deve concentrare la sua azione di convincimento sulla Germania ed i paesi dell’area scandinava appartenenti all’euro. Senza un loro consenso, l’intera macchina europea non può rimettersi in moto e solo la garanzia di un generale miglioramento e sviluppo della crescita nell’Europa a 27 potrà permettere ai vari governi di fare quel passo in più che porterà agli Stati Uniti D’Europa.
I primi effetti dell’intransigenza del nord Europa iniziano a pesare, per la prima volta, anche sui conti tedeschi, con un calo della produzione industriale ed un minore incasso da esportazioni che inizia a pesare sulla bilancia commerciale. L’idea di rifinanziare il debito greco permettendo al paese ellenico di riacquistare i propri titoli di stato a metà prezzo si è rivelata una carta vincente, ma non va dimenticato cosa è accaduto.
Un paese in cui il welfare è stato falciato, è stata distrutta la classe media ed i consumi sono crollati ed in cui la troika ha praticamente commissariato il governo, indicando quali fossero gli interlocutori privilegiati e soprattutto, spendendo in generale 5 volte il costo iniziale di un’operazione di salvataggio coordinata fra tre soggetti.
Una lezione che dovrà rimanere a lungo nelle menti di chi detiene il destino dell’Unione Europea, ricordando sempre che il percorso non è ancora completo e la via d’uscita imboccata va tenuta fino alla fine.
var addthis_config = {"data_track_clickback":false,"data_track_addressbar":false,"data_track_textcopy":false,"ui_atversion":"300"}; var addthis_product = 'wpp-3.5.8';