Una scoperta potenzialmente esplosiva da parte di una bambina di 10 anni
Molto spesso, specialmente quando si è più piccoli, si tende a giocare con mattoncini Lego, tubi con magneti e tutto ciò che serve a costruire e a mettere in moto la fantasia e a costringere le giovani menti ad approcciarsi in modo semplice e divertente alle prime leggi della fisica. Accade poi che un gioco partito da un insegnante, possa portare Clara Lazen a diventare, a soli 10 anni, co-autrice su una rivista scientifica, specializzata in chimica teorica e computazionale.
Partendo da un kit per la costruzione di molecole consegnato in classe da Kenneth Boehr, la piccola Clara si sia messa a giocare con un modello contenente ossigeno, azoto ed atomi di carbonio creando un qualcosa di così complesso ed interessante da attrarre l’attenzione del suo insegnante e di un suo vecchio amico, il professor Robert Zoellner, professore di chimica alla Humboldt State University in California.
Entrambi sono giunti alle stesse conclusioni: la bambina aveva creato, in modo (forse) del tutto inconsapevole, una nuova molecola chiamata per l’occasione tetranitratossicarbonio, una sostanza estremamente densa e che consente l’accumulo stabile e duraturo di energia.
A sua insaputa, la bimba ha creato uno degli esplosivi più micidiali che si siano mai visti o se una volta tanto prevarrà il buon senso, il tetranitratossicarbonio può rappresentare la nuova frontiera per la produzione di energia. La gestione di questa nuova molecola, creata dalle mani innocenti di una bambina, dipenderà da cosa decideranno gli adulti che la circondano.
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