Recensione Film: The Sessions
Ben Lewis da il meglio di se in un film molto controverso e dalla complessa fattura. Tratto da una storia vera, è un dramma che si propone di esplorare lo scomodo tema della sessualità visto con gli occhi di un diversamente abile. Prodotta negli USA, l’opera si presenta a noi con un titolo diverso dall’originale (The Surrogate) che era di fondamentale importanza, in quanto era un perfetto specchio riassuntivo del pensiero filosofico del protagonista.
Il film documenta la vita del famoso Mark O’Brien, un giornalista eccelso ed affermato nel suo campo che, tuttavia, è costretto a vivere con un polmone d’acciaio a causa della poliomelite dalla quale è affetto. A parte i normali rimpianti e sogni infranti di una vita che non potrà mai vivere a pieno, Mark, data la sua condizione, non è una persona pretenziosa. Il lavoro è la sua vita e non pensa ad altro.
Tuttavia, anche se paralizzato dal collo in giù anche lui non è immune alle pulsioni sessuali e, quando non riesce più a trattenersi dallo sfogarle, decide con riluttanza di rivolgersi ad una specialista, Cheryl Cohen Greene, con la quale comincia una vera e propria terapia. Grazie a questa donna, Mark comincia a scoprire il suo corpo e la sua sessualità, riuscendo finalmente a raggiungere l’appagamento sessuale. Tuttavia, egli comincia a provare dei sentimenti molto specifici per la donna a causa di quella che, ormai, lui non vede più come una semplice terapia. A guidarlo e consigliarlo durante le decisioni più difficili e i peggiori momenti, c’è padre Brendan.
Egli è il prete presso cui Mark si confessa e che comincia, a causa dei suoi racconti, a struggersi e a rivedere la sua idea di immoralità. Il prete, che conosce a menadito i precetti religiosi e non condivide il rapporto sessuale se non spinto dall’amore, non vede di buon occhio le cosiddette “sedute terapeutiche” del suo parrocchiano. Tuttavia, non può non riconoscere alcune esigenze naturali del corpo e dello spirito di Mark che vede, anche se con riluttanza, più che legittime.
Il regista ha dato alla luce un’opera carica di emozione e bellezza. Il tema gli stava particolarmente a cuore, visto che anche lui è afflitto da poliomelite. Sublime interpretazione dei due protagonisti John Hawkes (Mark O’Brien) ed Helen Hunt (Cheryl) che hanno corposamente riempito i loro ruoli.
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