Il sondaggio che terrorizza Grillo e Casaleggio, la base del M5S vuole un accordo per governare

Se doveva essere un inizio di settimana di fuoco, le premesse ci sono tutte per poter portare lo scontro al calor bianco. Berlusconi ha lanciato la sua offerta al PD, aprendo alle larghe intese, mentre Bersani punta ancora a convincere il Movimento Cinque Stelle portando la società civile ad essere ascoltata pubblicamente per tutto il giorno nella sala stampa della Camera dei Deputati. Ma la mazzata del giorno arriva dall’istituto Demos, guidato da Ilvo Diamanti, proveniente dall’Università di Urbino, una delle più antiche e stimate d’Europa, che squarcia un segreto pronto a creare smottamenti all’interno del Movimento Cinque Stelle.

Facendo un sondaggio tra chi ha dichiarato di aver votato Movimento Cinque Stelle all’ultima elezione, si è chiesto cosa ne pensano i sostenitori dei grillini alla proposta avanzata da Bersani di chiedere l’appoggio su otto punti fondamentali che permettano comunque la creazione di un governo di scopo, incaricato di risolvere alcune questioni urgenti, approvare leggi che possano intercettare gli interessi in comune e rinviando tutto alla decisione delle urne tra un anno, permettendo al paese di affrontare le numerose sfide che l’attendono nel breve periodo.

Ebbene, dall’Osservcatorio Elettorale LaPolis arriva il verdetto: il 55,1% dei sostenitori del Movimento Cinque Stelle vogliono l’accordo. Non certo una maggioranza schiacciante, ma una maggioranza democraticamente rilevante chiede un passo avanti, mantenere la propria identità provando a governare e rispondere sul campo alle sfide, lasciando le battaglie ideologiche alla campagna elettorale.

Ancora più interessante il dato scorporato, ovvero quello che analizza la risposta alla domanda in base alla provenienza del voto al Movimento Cinque Stelle. Chi ha scelto il Movimento Cinque Stelle dopo aver votato partiti di centro-sinistra preme per un accordo, così come tutti coloro che non avevano scelto né coalizioni di centro-destra o centro-sinistra, tornando al voto solo per votare il Movimento Cinque Stelle. Ancora più interessante questo dato che vede i votanti del 5 Stelle che non hanno mai scelto PD o PDL che premono fortemente per un accordo, arrivando ad una punta del 60%.

Decisamente schierata per il no solo l’ala destra del movimento, un no che prevale per il 64% in cui si ritrovano anche i due leaders, Beppe Grillo e Casaleggio.

A questo punto, la questione è sul tavolo. Conta di più il parere del vertice o della base? Aldilà delle opinioni degli elettori, gli appartenenti del Movimento Cinque Stelle, cosa pensano a riguardo?

Il sondaggio apre anche uno squarcio di riflessione squisitamente politica nel Movimento Cinque Stelle. Un no secco che trascina l’Italia alle urne ai primi di maggio o di giugno non farà aumentare i consensi del movimento del comico genovese, ma si assisterebbe ad una emorragia di voti che porterebbe il Movimento Cinque Stelle a passare dal 25% al 12%. Se la decisione politica di un tale gesto spetta solo ai grillini, sarebbe bene evitare che le scelte di una sola parte politica trascinino il paese in una condizione ancora peggiore rispetto a quella attuale.

La questione cipriota, l’aumento dell’IVA ed i crediti alle imprese premono alle porte dei bilanci statali e prima di vedere presa d’assalto anche il Servizio Sanitario Nazionale, occorrono risposte chiare e veloci.