Le fibrillazioni nel mondo, solo i popoli giovani si svegliano

Tunisia, poi Libia, Egitto, Qatar, Yemen, Spagna, Grecia, Italia, USA, Siria, Turchia, Brasile, poi India, Argentina, Sudafrica. Come una scossa elettrica che attraversa il mondo, c’è una potentissima voglia di cambiamento che si agita nel mondo, parte dai più giovani, nei paesi dove i giovani iniziano a vivere negli agi di una società materialmente più ricca di quella dei loro padri, ma non ancora all’altezza del loro modo di pensare, distante a volte anni luce dalla società dei loro padri. Sono ragazze e ragazzi che sono pienamente immersi nel mondo globalizzato di oggi, hanno gli stessi mezzi dei paesi più avanzati, li usano quasi allo stesso modo, sono cittadini del mondo calati appieno nelle loro comunità.

Si parla di risveglio, di primavera per cercare di descrivere questa forza che si agita nei cuori di questi giovani, una forza convogliata e manipolata da governi e agenzie di intelligence per rovesciare governi, creare nuovi assetti ed equilibri in un mondo in cui gli Stati Uniti non intendono mollare la loro predominanza militare, economica e politica al gigante cinese, mentre sulla scena si affacciano India, la vecchia Russia, si tiene artificialmente in vita l’Unione Europea come pedina importante per il futuro.

C’è una profonda crisi economica che spinge queste forze ad uscire e a manifestarsi, ma non tutto il mondo è paese. In altri paesi il malcontento si incanala verso forme di attivismo più mature, meno eclatanti, si prova ad elaborare nuove utopie e nuove ideologie, quasi tutte però molto deboli, a causa dell’esilio delle grandi menti di questo tempo, auto-isolatesi dalla società ed incapaci di entrarvi a piene mani, sconfitte, deluse e disinteressate al loro prossimo.

Dove porterà questo malcontento, a cosa porta solitamente una protesta violenta, incontrollata e senza obiettivi precisi? La repressione è la risposta più netta che i governi possono dare a ciò che non riescono più a gestire, nuove minacce e nuove violenze rendono di colpo decisioni impopolari, impossibili da proporre in condizioni normali, l’unica soluzione possibile. Un mondo che chiede più giustizia, equità e libertà in modo disorganizzato e scomposto, è destinato a diventare meno sicuro, un posto dove le persone si sentono più sole, impaurite, quasi soffocate dalla mancanza di un qualsiasi spiraglio in grado di far pensare ad un futuro migliore di quello prospettato.

E’ proprio in tempi di crisi che le persone si rivolgono con maggiore attenzione alla ricerca di una maggiore spiritualità, gettandosi in maniera scomposta e disordinata tra le reti di predicatori e religioni, approcciando ambiti metafisici con una superficialità e con un fai-da-te a tratti inutile e dannoso. Questo mondo sta cambiando sotto i nostri occhi, la cosa diventa più evidente perché i cambiamenti sono sempre più rapidi e continueranno ad essere ancora più rapidi man mano che ci si renderà conto di quello che manca, uno scatto evolutivo in grado di far riconoscere ai governi, ai popoli e a ciascuno di noi, come nulla sia esattamente un sistema a sé stante. Scoprire le relazioni che legano gli eventi, anche quelli lontani ad ognuno di noi, può diventare una sfida interessante.