Emma Bonino all’attacco: il PD ha bloccato il meccanismo di trasparenza
Mentre la vicenda della regione Lazio si avvia ad una triste conclusione, dopo la scoperta del dirottamento di soldi pubblici ai dirigenti che hanno costretto la regione a chiudere alcuni presidi ospedalieri, una nuova dichiarazione rischia di far saltare gli equilibri nel PD, portando ad un vero e proprio terremoto politico alla vigilia delle elezioni del 2013.Ecco i passaggi più importanti dell’intervista rilasciata da Emma Bonino, candidata ufficiale del centrosinistra durante lo scontro per le regionali nel Lazio. La confessione della Bonino squarcia un velo di ipocrisia che rischia di far partire una Tangentopoli 2 che coinvolge tutti i partiti. Di Emma Bonino si parla spesso come di una dei possibili successori di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica. Se così fosse, si prospetterebbero tempi duri per tutta la casta politica.
Il nodo è che i soldi quando arrivano al gruppo vengono utilizzati come fossero di proprietà privata. Sono destinati alle esigenze dei consiglieri, ma non a quelle della comunità . Poi se queste esigenze sono di farsi una biblioteca, pubblicare opuscoli o di ingaggiare escort questo dipende dai gusti che, per definizione, sono personali. Dire ‘non potevamo darli indietrò è penoso. Potevano. Anzi: dovevano
La mia fu un’autocandidatura, ricorda? Il Pd non aveva candidato nessuno. Polverini in quel momento era la candidata di Fini, e una parte della sinistra corteggiava Fini perché si decidesse a mollare Berlusconi. Renata piaceva molto a questa sinistra dei calcoli, era molto gradita ai salotti degli strateghi, del resto la sua popolarità è nata a Ballarò. Giganteggiava la sua candidatura solitaria, il Pd non faceva nomi da opporle. Strano, no? Così, il 3 di gennaio, mi sono candidata da sola”.
Prima che reagissero è passata una settimana. Alla fine Bersani ha detto: è la nostra candidata. Ci hanno pensato Franceschini e Bindi ad aggiungere: ‘non certo la candidata ideale’. Dal Pd romano, molto legato a D’Alema a partire dallo stesso Montino, arrivavano segnali di freddezza di cui conservo tracce. Le dico solo che il comitato elettorale è stato costituito il 2 febbraio, a un mese dal voto”.
Il tema sono sempre i soldi. Gli interessi, le rendite. Una partitocrazia vorace, bulimica, spudorata. Non c’è solo il Lazio. La Calabria, la Lombardia. Dove ci sono i soldi c’è corruzione. C’è un libro, “La casta invisibile delle Regioni”. Lo legga, è impressionante. Un senso di impunità arrivato a livelli grotteschi”.
Certo. Se non lo fai sei strano: io mi accorgo anche al Senato che mi guardano un po’ così, mi trattano come una stravagante, mi approvano gli ordini del giorno e fanno vuoto attorno.
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