Perché il Movimento Cinque Stelle continua a crescere e punta al colpaccio, in Sicilia ed in Italia
Se la politica fosse una scienza esatta, si potrebbe analizzare il successo di una formazione da alcuni dati oggettivi. Nonostante la componente irrazionale che percorre il discorso politico, alcuni strumenti ci permettono di analizzare questi aspetti. Abbiamo provato a estrarre uno dei pezzi cruciali in cui si evidenziano tutte le caratteristiche fondamentali che hanno portato il Movimento Cinque Stelle a diventare, secondo i sondaggi, la seconda forza politica in Italia e la prima in Sicilia. Fortunatamente, in Sicilia la prova delle urne è vicina e si potrà misurare in voti la capacità di Grillo di trasformare il consenso in voto politico.
Un mix di agre realismo politico con qualche battuta al fulmicotone e la capacità di zittire 15.000 persone, di qualsiasi ceto sociale e di qualsiasi classe di età , non si spiega soltanto con l’esperienza televisiva del comico genovese, dietro la forma c’è qualcosa di più.
(Visualizza il video alla fine del post)
E’ un Grillo che richiama ogni singolo ascoltatore non a delegare le decisioni, ma a diventare diretto protagonista del cambiamento, chiede ai propri ascoltatori di non delegare le loro decisioni ad un gruppo di giovani, ma di partecipare attivamente, cambiando il paese. Un discorso che si basa su una serie di idee che vengono ripetute continuamente, semplici ma dirette.
Grillo richiama l’attenzione sulle storture della globalizzazione che affama e mortifica le varie parti d’Italia, riesce a far viaggiare l’immaginazione di chi lo ascolta ma a differenza di Nichi Vendola, propone esempi concreti. Dalla piazza dove Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno mosso i loro primi passi riecheggiano ricette economiche alternative al piano Monti, con esempi mai citati in concreto nemmeno dalle forze di sinistra.
Una quantità variegata di persone viene a conoscenza di come paesi come l’Islanda, l’Ecuador e l’Argentina hanno superato la crisi semplicemente rifiutandosi di pagare il debito e nazionalizzando i settori più produttivi del proprio paese. Vetero-comunismo? Non del tutto, Grillo spara a zero su chiunque, persino sulla Camusso ricordando come Renzo Piano riesca a mandare avanti cantieri di lavoro senza preventivare spese causate da morti bianche, citando una quantità sterminata di esempi tratta dal libro scritto con un premio nobel dell’economia.
Grillo apre gli occhi su di un mondo crudele dove Julian Assange scopre le comunicazioni tra USA ed altri paesi per boicottare l’Ecuador e gli altri paesi sud-americani sostengono il paese con aiuti gratis, dal ricco Brasile fino al Venezuela di Chavez. Spiega come in Islanda il presidente della Repubblica abbia permesso ai propri cittadini di decidere del loro destino, proponendo per l’Italia l’introduzione del referendum proposito con quorum, affinché il voto conti qualcosa.
Un “yes you can” in salsa italiana, condita di folklore popolare e sentimentalismo all’italiana, con i candidati pronti a sostenere non particolari partiti e coalizioni, ma solo disegni di legge votati al buon senso, portando il cittadino a vedere da vicino come nascono e vengono votate le leggi, solo dopo aver firmato dal notaio un accordo che preveda massimo due mandati.
La chiave del successo del Movimento Cinque Stelle sembra partire dal programma e dal suo comunicatore, cosa che gli altri partiti storici faticano ad inseguire.
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8 novembre 2012 alle 14:34
You are a very bright person!