Monte dei Fiaschi di Siena, una sequela impressionante di errori che peseranno su tutti noi
La più antica banca del mondo oggi in attività , con i suoi sportelli aperti a Siena dal 1472, va incontro alla sua crisi più clamorosa e preoccupante di tutti i tempi. Un disastro dall’eco mondiale in cui si distinguono tre grandi effetti: 1) il tacito silenzio di chi aveva aiutato a febbraio la banca, 2) l’imbarazzo del centrosinistra 3) le menzogne che iniziano a diffondersi.
Cominciamo dal primo punto, quando nel febbraio 2012 Mario Monti, mentre i media si concentravano sul taglio degli stipendi ai parlamentari, il premier italiano dirottava 2,5 miliardi di euro per togliere dai guai l’MPS. Chi adesso gonfia i giornali di titoli e ricerche accurate sui “Monti bond”, dimentica di non aver spiegato minimamente cosa sia accaduto e perché 2,5 miliardi di euro, utili ad esempio a risolvere il problema esodati o a evitare l’aumento dell’Iva, siano stati dirottati sulla banca senese. Ecco un esempio eclatante, quello de Il Sole 24 Ore che “dimentica” di informare i lettori sulla situazione, anzi, annuncia l’arrivo di nuovi soci.
Ma il web inizia a dare con insistenza la notizia di questa operazione sin da subito, per poi tornare alla ribalta poco prima della “salita” in campo di Monti come candidato premier. Altra enorme, a tratti comico effetto del problema con il Monte dei Paschi di Siena, riguarda l’imbarazzo del centrosinistra sull’intera vicenda. Possibile che prima dell’arrivo dell’ex rettore del Politecnico di Torino, Alessandro Profumo, non fosse arrivata nessuna notizia dei titoli tossici scambiati in Giappone negli ultimi 5 anni? Davvero si può credere che uno dei principali forzieri del PD non fosse attenzionato da nessuno?
Infine, ci sono una serie di cose che non quadrano. Ieri dal PD facevano sapere che il debito terrificante non peserà sui correntisti ma solo sugli azionisti. Se anche voi credete che gli asini volino, basta ricordarsi di come il costo del risanamento del Monte dei Paschi sarà interamente a carico…dello Stato, che comprende sia i correntisti dell’MPS che altri cittadini.
Altra menzogna/inesattezza riguarda la nazionalizzazione del Monte dei Paschi di Siena per essere salvata…ma se il Monte dei Paschi di Siena è l’ottavo contribuente della Banca d’Italia, con quali soldi la banca viene nazionalizzata? Già adesso, senza che i nostri media se ne fossero accorti (praticamente ieri) tutti noi paghiamo già 3,9 miliardi di Monti Bond, una decisione del governo fatta a febbraio 2012.
Se l’MPS possiede 7.500 delle 30.000 quote di partecipazione della banca centrale italiana ed il debito stimato potrebbe oscillare tra i 12 fino ad un massimo di 25 miliardi di euro, occorrerebbe una manovra finanziaria solo per ripianare i debiti di una singola banca.
L’alternativa è il fallimento del più antico istituto bancario al mondo, il sesto in Italia in cui sono conservati i conti del PD, della CGIL, Opus Dei e Massoneria, come descrive il “noto complottista” Alberto Statera sulla prima pagina di oggi de “La Repubblica“. Una prospettiva altamente improbabile ma che potrebbe comunque essere presa in considerazione se la voragine del Monte dei Paschi di Siena dovesse essere ancora più grande di quanto prospettato.
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