Ecco il "metodo siciliano" con cui PD e Movimento Cinque Stelle collaborano
Mentre il mondo intero indica alla instabilità politica italiana come uno dei motivi di massima preoccupazione per la durata dell’eurozona, esiste una “piccola” isola dove l’esperimento PD-Movimento Cinque Stelle è ancora in corso e si appresta ad essere studiato fino in fondo anche a Roma.
Il presidente della Regione Crocetta non ha avuto bisogno di conquistarsi la fiducia in Parlamento perché eletto direttamente, ma nonostante la costruzione di un suo partito di appoggio per sostenere la maggioranza, riesce a lavorare nell’ARS, uno dei più antichi parlamenti in Europa.
Crocetta prova a far entrare il Movimento Cinque Stelle in maggioranza ma il portavoce Giancarlo Cancelleri resiste e riporta al centro della discussione l’abolizione delle Province. Si è provato a portare avanti il problema dell’installazione del MUOS a Niscemi, nonostante la questione sia di difficilissima soluzione perché riguarda comunque accordi internazionali contro-firmati da USA e Italia, ma l’operazione trasparenza è partita sin dal primo giorno.
Gli stipendi dei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle sono stati effettivamente portati in un fondo per le piccole e medie imprese e nonostante l’inesperienza di alcuni parlamentari (come si chiamano i consiglieri regionali in Sicilia), i lavori proseguono. Prossimo passo, la risoluzione dei problemi degli ATO, gli enti preposti alla raccolta rifiuti, oltre che la questione fondi europei, falciati dai nuovi accordi ed in grado di lasciare l’assessorato al Turismo senza mezzi.
Un esperimento politico che potrebbe presto essere esportato su base nazionale, con i dovuti accorgimenti.
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