Quanto vale uno e qual è l'obiettivo di questa legislatura.
Una cosa è certa. Napolitano dovrà ascoltare tutti i gruppi parlamentari ed affidare l’incarico al rappresentante della coalizione che ha vinto. Questa persona, nella persona di Bersani, dovrà ottenere la fiducia alla Camera dei Deputati e al Senato. Se non dovesse accadere questo, Napolitano troverà un’altra possibile maggioranza, guidata da un altro esponente o chiamerà un tecnico, il quale dovrà comunque ottenere la fiducia nei due rami del Parlamento prima di procedere.
Nasce un problema politico. Bersani ha richiesto la fiducia su otto punti programmatici ai grillini, ma il loro garante ha rifiutato, rilanciando fino a proporre il Movimento Cinque Stelle come partito da cui far uscire il prossimo premier, oppure tenere Mario Monti e votare i provvedimenti considerati comuni.
Anche qui, proposta rispedita con astio al mittente e scenari da brividi che generano caos, nei mercati, nei partiti, negli elettori che hanno portato 11 milioni di voti in più al Movimento Cinque Stelle, mentre oltre le accuse del senatore De Gregorio, si diffondono le voci di vendita del voto, 50 euro a testa, fino a 150-200 euro per i nuclei familiari.
La possibilità concreta di realizzare riforme epocali, come il taglio del numero dei Parlamentari, la sistemazione del sistema di finanziamento dei partiti, una nuova legge sulla corruzione e una serie di iniziative politicamente scivolose, sembra sfumare per tatticismi che superano ogni ragionevole buon senso.
La decisione perentoria di Grillo ha spiazzato quasi tutti, al punto da far uscire le voci del dissenso che ancora una volta sono state brutalmente stoppate sul nascere tramite un procedimento da macchina del fango 2.0. Si indica il colpevole di tradimento, si raccolgono le prove a suo carico e lo si espone al giudizio della “folla di Internet”, con estremi che sono arrivati fino alle minacce di morte per gli espulsi dal Movimento Cinque Stelle. Un metodo che lascia presagire un pessimo sistema di controllo sui parlamentari grillini.
Chi non è allineato, sarà pubblicamente giudicato, tramite dossier raccolti che saranno “svelati” alla base. Un qualcosa di estremamente pericoloso, sia per chi teme di esprimere liberamente le sue opinioni, sia per il Movimento Cinque Stelle. La Costituzione sancisce l’assenza di vincolo di mandato, una volta eletto, il parlamentare ha mani libere, non può essere sostituito dal suo partito.
La soluzione più naturale a questa violenta discussione interna, che riguarda il primo partito d’Italia è nelle sue stesse regole. Uno vale uno, se c’è una scelta che oltre il Movimento Cinque Stelle riguarda l’Italia, è giusto che si usino gli strumenti delle Parlamentarie e mettere la decisione del sostegno iniziale al PD (cosa che non lega il Movimento Cinque Stelle ai destini della coalizione di Bersani ma solo al giudizio dei suoi elettori, non tutti militanti, ndr), dato che la fiducia può essere revocata in qualsiasi momento.Â
Ma la questione non sembra oggetto di votazione, la scelta politica non spetta ai sostenitori, né agli iscritti. E qui si rivelano tutte le contraddizioni che possono portare ad uno scenario in cui si torna alle urne entro aprile, con il Movimento Cinque Stelle che implode e perde i consensi raccolti a causa della mancanza di prospettiva di governo e si assista ad un trionfo, in carrozza, di Berlusconi, trionfante su un cumulo di macerie ed uno scenario politico in cui le alternative non esistono o sono troppo deboli per esprimersi.
L’Italia non ha bisogno di tatticismi, ha bisogno di coraggio, scelte difficili e un nuovo corso. L’occasione è storica, ma siamo su una nave in tempesta, o si prende il timone, o si affonda. Tutti, insieme.
var addthis_config = {"data_track_clickback":false,"data_track_addressbar":false,"data_track_textcopy":false,"ui_atversion":"300"}; var addthis_product = 'wpp-3.5.8';