Barack Obama gela la platea a Gerusalemme: no al terrorismo, ma è giusto uno stato palestinese libero
Ecco i punti salienti del discorso ufficiale di Barack Obama di fronte ad una platea di giovani simile a quella che quattro anni fa si trovò di fronte al Cairo:
Mettetevi nei loro panni. E’ giusto che i palestinesi non siano liberi in un loro stato e che siano limitati nei loro spostamenti? E’ un popolo che ha diritto di essere libero nella propria terra. Ho parlato con alcuni di loro ed ho scoperto che non sono molto diversi dalle mie figli, dai vostri figli. Vi chiedo questo, qualsiasi genitore si siederebbe al tavolo con loro e discuterebbe con loro, anche i genitori israeliani. Soltanto voi potete decidere che futuro volete, dalla vostra scelta dipende il futuro di Israele. Come disse Ariel Sharon è impossibile avere uno stato di Israele e controllarlo militarmente. Se insistiamo in questa linea, perderemo tutto.
Ne “La città della pace”,  si scrive come la pace va progettata come ci si approccia ad una guerra, che non si è scelta. Israele non può trattare con chiunque pratichi il terrorismo. So che avete avuto delle divergenze, ma in alcuni dirigenti avete degli interlocutori veri, in grado di mantenere la sicurezza in Cisgiordania. La pace è possibile. Non dico che sia garantita, è più probabile che improbile, ci sono dei costi, ci saranno sempre estremisti che ci forniranno pretesti per non reagire, concentriamoci sul mio piccolo angolo di mondo, ma è possibile.
I negoziati saranno necessari. Due stati per due popoli. Ci saranno scelte difficili, ma è giunto il momento per gli stati arabi di normalizzare i rapporti con Israele e i Palestinesi devono riconoscere che Israele sarà uno stato ebraico e devono garantire la loro sicurezza, mentre gli israeliani devono costituire uno stato libero. Vi chiedo, cosa è possibile per costruire la fiducia tra la gente? Quattro anni fa ero al Cairo, il pubblico era giovane come voi e volevano le vostre stesse cose, come per i palestinesi che vogliono la pace a Gaza, è nei legami tra la gente ed il senso di empatica che si costruiscono gli accordi, non tra i leader. I leader politici non si assumeranno mai dei rischi se il popolo non se li assume, dovete creare voi il cambiamento. So che è possibile.
Pensate all’eredità di sfiducia che i giovani hanno abbandonato, le vostre voci devono essere più forti  delle divisioni dei vostri padri. Israele è il paese più influente nell’area, Israele ha l’alleanza del paese più importante al mondo ed Israele ha la capacità di vedere distante. […] Per vedere il futuro dell’economia, basta guardare le nuove aziende a Tel Aviv. Il primo accordo di libero scambio è stato firmato 30 anni fa dai nostri paesi, creando cure mediche e nuovi prodotti che spingono in avanti la scienza, un tipo di rapporto che Israele dovrebbe avere con tutto il mondo, anche con i palestinesi, ci sono più di 100 società di hi-tech che trovano sede in Cisgiordania, dalla cooperazione tra i due popoli, iniziare un’impresa senza pagare una tangente, un motore per creare nuove opportunità .Â
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