Recensione Film: G.I. Joe, la Vendetta

E’ a Jon Chu che viene affidata la regia del secondo capitolo di “G. I. Joe”. Nella sostanza, i cambiamenti sono poco significativi. Una cosa è certa: c’è molta, molta più azione. Il solito cast stellare, più qualche innesto più voluto che necessario, unito ad una trama ben curata e, nonostante alcune sbavature, abbastanza fedele alla storia del fumetto, promette un risultato esplosivo. Se, inoltre, si riflette sul fatto che gli sceneggiatori sono gli stessi di Zombieland, la curiosità sale alle stelle.

Dopo aver apparentemente annientato i loro storici nemici dell’organizzazione Cobra nel primo film, il gruppo speciale G. I. Joe deve presto rendersi conto che il lavoro non è ancora finito. Infatti, dopo essere evaso di prigione, Cobra organizza un colpo di stato, con l’aiuto dei suoi scagnozzi Storm Shadow, Zartan (assassino trasformista) e Firefly (diabolico dinamitardo).

Il piano riesce e Zartan si sostituisce al Presidente degli Stati Uniti. Nei suoi panni, accusa i G. I. Joe di alto tradimento, ottenendo un sanguinario sfoltimento dell’elite. Quindi, il nemico, stavolta, è duplice. Oltre ai Cobra, anche il governo da loro la caccia. Ma il capitano Duke Hauser non si da per vinto e, immediatamente, organizza una prorompente controffensiva servendosi di amici di vecchia data e di nuove reclute con tanto potenziale da esprimere.

Da quando è stato creato negli anni ’60 con lo scopo di fare propaganda a favore della guerra in Vietnam, il mito di G. I. Joe ha fatto tanta strada. Dapprima, una semplice linea di giocattoli che ebbe un inaspettato successo. In seguito, fumetti, cartoni animati e mediometraggi e, nel 2009, il primo di una serie di film che non danno l’impressione di volersi fermare al secondo episodio. Si tratta di G. I. Joe, dopotutto. Ogni finale è necessariamente aperto, poiché i nostri eroi dovranno sempre stare all’erta per proteggere un mondo che, Cobra a parte, si mette continuamente nei guai.