Si accende la lotta in fondo alla classifica, mentre il testa-coda con il Pescara avvicina lo scudetto della Juventus
Il discorso scudetto è davvero archiviato? Se è possibile sbilanciarsi per rispondere a questa domanda, rispondiamo facilmente “si” e per più ragioni. La Juventus non molla neanche un punto in campionato dall’ 1 Marzo, cioè dallo scontro diretto contro il Napoli finito con un pareggio che ha accontentato soltanto i bianconeri, sembra non accusare fin ora le fatiche della Champions (in attesa del match di ritorno dei quarti di finale contro il Bayern, a Torino) e si è mostrata effettivamente la squadra più solida del campionato. Forse troppo per un Napoli, forte si, ma senza una rosa così ampia da poter competere per lungo tempo al vertice.
Tuttavia la squadra di Mazzarri, dopo la terza vittoria consecutiva ai danni del Genoa, ha consolidato il suo secondo posto in classifica beneficiando del pareggio di oggi del Milan a Firenze contro la Fiorentina. In attesa del derby romano di stasera, sempre interessante è la lotta per il quarto posto che al momento vede in vantaggio di due punti la Fiorentina; l’Inter proprio stasera ha perso tre punti a S.Siro contro l’Atalanta subendo una clamorosa rimonta e continua a non trovare né un’ identità di gioco né una continuità di risultati.
Difficile individuare un solo eventuale colpevole per una stagione così sottotono e forse troppo ingeneroso è dare le colpe soltanto a Stramaccioni e alla sua probabile inesperienza: si tratta sicuramente di una squadra ancora in costruzione che ha bisogno di ritrovare identità, fame ed entusiasmo. Qualità che invece la Fiorentina possiede e lo sta dimostrando facendo un campionato tutto sommato ottimo contro tutte le aspettative di inizio stagione.
Stesso discorso si potrebbe fare per la Lazio che avrebbe bisogno di vincere domani contro la Roma per rimanere a distanza di sicurezza da quest’ultima. Le squadre romane arrivano al derby con due umori diversi: la Lazio dovrà darsi una continuità di vittorie dopo il brusco stop a Torino di due domeniche fa e i tre punti ritrovati nella scorsa giornata di campionato contro il Catania; la Roma invece viene da una pesante sconfitta in trasferta contro il Palermo e dovrà provare a vincere per continuare a sperare nel quarto posto.
Un capitolo a parte merita la situazione nelle retrovie: salvo le squadre che probabilmente conseguiranno una salvezza tranquilla, appassionante e agguerrita è la lotta per non retrocedere. Il Pescara è l’unica squadra che, soprattutto dopo la sconfitta di ieri contro la Juventus, sembra non avere le forze per risalire più di tanto in classifica. Tra le altre squadre dirette concorrenti alla salvezza è quella che ha subito più gol (ben 63) e segnato di meno (22): dati che parlano chiaro se confrontati a quelli del Genoa (gol subiti 49; gol fatti 31), del Palermo (gol subiti 44; gol fatti 28) e del Siena (gol subiti 42; gol fatti 31).
Il Genoa ha frenato stasera la sua corsa perdendo 2-0 contro il Napoli, il Siena ha invece pareggiato contro il Parma conquistando un punto che può definirsi utile data la vittoria del Palermo. Proprio la squadra di Sannino sembra aver ingranato la marcia giusta a Genova, con una seconda vittoria consecutiva ( 1-3 ai danni della Sampdoria dell’ex Delio Rossi) che dà morale e speranza.
Se il Palermo riuscisse a salvarsi si potrebbe parlare di un vero e proprio miracolo: fino a domenica scorsa si discuteva di una retrocessione certa, ma i rosanero hanno evidentemente ritrovato grinta e coraggio. Chissà che questi non risultino due ingredienti fondamentali per beffare gli avversari e conquistare una miracolosa salvezza.
Mancano sette giornate alla fine del campionato e la strada è ancora molto lunga: se al vertice forse qualcuno sta già iniziando a cucire il tricolore sulla nuova maglia della prossima stagione, i fanalini di coda sono sempre più lampeggianti. Molto probabilmente da domenica prossima il vero e proprio campionato si giocherà a Palermo (Palermo – Bologna), a Pescara (Pescara – Siena) e a Genova (Genoa – Sampdoria).
Da questo momento in poi, a parte per il raggiungimento di obiettivi stagionali, si gioca per la gloria.
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