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Caro lettore, ti dimostro come l'obiettività non esiste | Informazione
Caro lettore, ti dimostro come l'obiettività non esiste Reviewed by Momizat on . Attenzione, questo non è un articolo come gli altri, ma un esperimento che tende a dimostrare due cose: nel mondo dell'informazione, l'obiettività non esiste e Attenzione, questo non è un articolo come gli altri, ma un esperimento che tende a dimostrare due cose: nel mondo dell'informazione, l'obiettività non esiste e Rating:
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Caro lettore, ti dimostro come l'obiettività non esiste

Attenzione, questo non è un articolo come gli altri, ma un esperimento che tende a dimostrare due cose: nel mondo dell’informazione, l’obiettività non esiste e che ogni lettore, non cerca affatto di confrontarsi o imparare qualcosa di diverso, ma cerca conferme alle sue idee, cerca qualcuno che si limiti a dare voce alle sue idee, non a metterle in discussione.  Per farlo, comincerò una storia e sarai tu a scegliere come continuare a leggerla.

Sono le 11:45, il governo sta per giurare davanti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quando un uomo, armato di pistola, apre il fuoco contro due agenti ed una donna incinta, di passaggio. Viene bloccato dai carabinieri e si scopre che si tratta di un uomo originario di Rosarno, Luigi Preiti.

La condanna senza se e senza ma

Un folle, un disperato assetato di sangue che senza alcun rispetto per la vita umana diventa killer, frastornato dalla sua malattia mentale che lo ha portato da Alessandria a Roma solo con un obiettivo. Uccidere. Alle forze dell’ordine che eroicamente lo bloccano dice senza problemi che mirava ad uccidere i ministri di passaggio. Un folle che potrebbe avere altri imitatori, armati dalle sciocchezze di chi agita il fazzoletto rosso della discordia ogni giorno, fino a quando non ci scappa il morto. Politici e giornalisti dovrebbero misurare sempre le parole usate, parte del sangue, perché al governo di coalizione non segua un’altra stagione di terrorismo bieco

Meno male che Alfano c’è

Il neo-ministro degli Interni Angelino Alfano è il primo a giungere all’ospedale Gemelli dove Giuseppe Giangrande lotta tra la vita e la morte. Visibilmente scosso e commosso, Alfano è accompagnato dal neoministro Lupi e stringendo la mano alla famiglia promette: “Questa follia non si può tollerare, faremo tutto quanto in nostro potere per dare la giusta pena ai responsabili”. Proprio oggi il vicepremier sarà presente all’audizione alle Camere annunciata dal premier Enrico Letta.

Il Movimento Cinque Stelle arma i folli

Sono stati tra i primi a condannare l’attentato perpetrato da Luigi Preiti, ma il sangue sulle mani di Beppe Grillo non smette di scorrere. Dopo aver messo sotto un povero innocente ed essere riuscito ad evitare la galera, adesso istiga alla violenza e quando ci scappa il morto, alza le mani, come a discolparsene. Lui e le sue orde grilline non si rendono minimamente conto dell’odio instillato in questo paese. Mascherarsi come la soluzione ai problemi per poi ribaltare la democrazia, da Mussolini ai grillini il passo è breve. In una giornata di lutto e riflessione, Grillo non perde occasione di fare come gli squadristi, indica gli obiettivi e nasconde la mano. Un’ipocrisia che deve avere termine

E adesso accusano pure il Movimento Cinque Stelle!

Non bastavano gli inciuci di palazzo, le porcate perpetuate dalla legge elettorale fino alla rielezione di Napolitano, no, ci voleva pure l’attentato a Palazzo Chigi per ricoprire con montagne di merda la nostra rivoluzione pacifica. La democrazia si pratica nelle forme più corrette, i cittadini chiedono di avviare i lavori del Parlamento e per imbavagliarci, ci sganciano addosso l’ultima palata di merda, come faceva Cossiga ai tempi di Gladio. Ma la gente, ormai, non ci crede più. Noi siamo un movimento giocoso, al massimo chiediamo che escano con le mani alzate, non esasperiamo la gente rubandogli i soldi dalle tasche per regalarli alle banche per poi chiedergli di pagare i nostri stipendi! E’ il momento di dire basta a questo schifo, c’è gente che si suicida e gente che reagisce come Preiti, un pazzo che ha perso la testa per colpa loro, gli zombie che non muoiono mai, i morti dementi che stanno al Bildeberg e poi vogliono fare le verginelle. E’ il momento di dire basta a questo! Il Movimento Cinque Stelle è un movimento democratico non violento, non si perda altro tempo, prima che gli italiani ci arrivino in massa a Palazzo Chigi!

Poteva essere una strage

Sono pochi attimi, quando Luigi Preiti, calabrese ossessionato dai videopoker, divorziato, esce la pistola ed inizia a sparare sette colpi all’impazzata, colpendo a morte Giuseppe Giangrande, in lotta tra la vita e la morte. C’è anche una donna, incinta di 7 mesi, cade dalla bicicletta, inizia ad urlare mentre cerca di coprire in tutti i modi il suo bambino, mentre il dolore della ferita alla gamba la fa svenire. Preiti punta la pistola alla tempia ma il caricatore è vuoto, in quel momento viene bloccato e le sue immagini vengono rimbalzate in tutto il mondo. Il suo obiettivo erano i ministri, poteva essere una strage della disperazione, una giornata di pazzia e sole, nata e cresciuta, nella mente di un killer per caso.

 Come hai avuto modo di constatare, informare non significa affatto essere obiettivi ma…scegliere. Scegliere come raccontare una storia è dare una versione dei fatti e scegliere cosa leggere, contribuisce attivamente a creare una versione dei fatti.

In questi mesi, InformAzione ha seguito una linea ben precisa. La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire, mentre il lettore, molto spesso, non vuole nemmeno conoscere altre opinioni differenti dalle sue. E’ una radicalizzazione che il Web ha fortificato, spesso ci siamo sentiti dire “contro chi stai scrivendo”, piuttosto che “vorrei saperne di più”. Una catena di odio e diffidenza che intendiamo spezzare, per dimostrare che informare è possibile, rimanendo fedeli ai nostri valori.

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