Rapina con molotov a Milano, professionisti all’opera con più obiettivi
La freddezza e la determinazione con cui una banda dall’accento dell’est si è presentata in una gioielleria ieri a Milano lascia da pensare che non si tratti di un colpo isolato ma di un colpo su commissione, magari finanziato per qualche altro scopo. A confermare l’ipotesi, la metodologia di azione, rapida, precisa, militare.
La gioielleria presa di mira è stata svuotata con un’azione di pochi minuti, quasi fosse cronometrata, una delle prime mosse è stata quella di neutralizzare subito eventuali minacce con colpi secchi e mirati a milza e diaframma, in modo da rendere inoffensivi commessi o guardie giurate. Per permettere un’azione spettacolare e rapida, i malviventi si sono dotati di mazze e molotov, sia per farsi rapidamente strada, che per creare il giusto mix di effetto sorpresa, paura e velocità di esecuzione.
Anche la fuga ricorda vagamente quella dei blitz, con molotov lanciate dietro di sé per evitare di essere inseguiti o fotografati. Gli abiti sono poi stati rapidamente cambiati e tolti lontano da occhi indiscreti in un parco pubblico, da lì gli inquirenti stanno cercando di ricavare qualche traccia apprezzabile di DNA.
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