Per battere il Messico al Maracanà , bastano due perle di Pirlo e Balotelli
L’Italia sembra aver fatto tesoro delle prime impressioni negative avute con l’amichevole con Haiti e la brutta gara di qualificazione mondiale con la Repubblica Ceca. Un’unica punta su cui il c.t. Prandelli manda due incursori esterni. L’ariete è Balotelli, i due esterni, Marchisio e Giaccherini, con De Sciglio e Abate a spingere da dietro, Pirlo libero di muoversi e difesa molto alta.
Una difesa così alta da finire alcune volte in inferiorità numerica, con un Barzagli più attento, avremmo anche evitato il rigore, ma sicuramente, le bordate di Balotelli sin dall’inizio, lasciano intravedere un modulo offensivo in grado di poter tenere gli avversari lontani dalla nostra area, evitando di morire soffocati dal gioco di squadre dotate di tecnica.
I ritmi sono bassi, i ritmi giusti con cui l’Italia sa far male. Merito anche del Messico, infarcito di fantasisti e pochi corridori, se escludiamo un attaccante in grado di raggiungere i 32 km/h partendo da fermo. Momento unico per Pirlo, alla centesima presenza, ha avuto la possibilità di battere un calcio di punizione dei suoi.
Acclamato a gran voce dal pubblico brasiliano, non ha deluso le aspettative, pennellata da artista un filo sopra la traversa e anche lui ha lasciato la sua firma nel Maracanà .
Nel secondo tempo il ritmo se possibile si abbassa ancora di più, dietro non si balla, ma le incursioni messicane arrivano con più frequenza. Si spegne definitivamente Marchisio, Abate non riesce a spingere più di tanto, De Sciglio potrebbe essere in Israele con l’under 21, fortunatamente Prandelli trova un terzino in grado di dare spinta e copertura.
Al ’75 sembra che la benzina sia finita, con preoccupazione si vede il Messico prendere in mano il pallino del gioco, poi arriva finalmente una palla utile per Balotelli, spizzata da Giaccherini in area. E’ un gol di prepotenza che spacca la partita, Mario Balotelli riesce ad agganciare il pallone e trascina l’Italia alla vittoria. Si arrabbia Prandelli, in conferenza stampa fa i complimenti ma chiede di smettere di mostrare i muscoli, le ammonizioni in tornei così brevi possono alla lunga pesare.
Balotelli prende il rimprovero, ma si prende una standing ovation al Maracanà . Per ora, può bastare.
var addthis_config = {"data_track_clickback":false,"data_track_addressbar":false,"data_track_textcopy":false,"ui_atversion":"300"}; var addthis_product = 'wpp-3.5.8';
Pingback: Italia-Giappone | InformAzione
Pingback: Pazza Italia, dall’incubo al sogno nel 4 a 3 contro il Giappone | InformAzione