Letta rassicura la stampa estera ma dovrà passare indenne la settimana dei processi di Berlusconi

L’impressione lasciata dalla lunga conferenza stampa che Enrico Letta ha intrattenuto con la stampa estera è che rispetto al governo Monti, l’Italia ha una spiccata propensione politica. Non ci si limita a rassicurare gli altri paesi solo e soltanto sulla stabilità economica del paese, si cerca di far capire che l’Italia sta cercando di adattarsi ai tempi, riparando alle storture presenti nel sistema italiano, ma proponendo al tempo stesso l’Italia come il paese più interessato a tenere saldi i rapporti all’interno dell’Unione Europea, rilanciando non solo il progetto di una più concreto progetto di Stati Uniti d’Europa, cambiandone le attuali condizioni, ma facendosi promotore dei rapporti con il Medio Oriente, con la Russia e nella costruzione di un mercato unico con il Nord America.

La domanda più spinosa arriva da una corrispondente spagnola e viene poi ripresa da altri colleghi: come si regolerà il governo con la questione legata ai processi di Berlusconi? Letta afferma come la vicenda politica di Berlusconi non riguarda il governo, rimarcando come preferisce la spiegazione “barbosa” dei provvedimenti da fare, piuttosto che descrivere. La prima sentenza di ieri riapre un altro fronte processuale per Berlusconi, tirandolo in ballo per irregolarità nei diritti tv di Mediaset, compravendita di senatori, istigazione alla prostituzione minorile e abuso della propria posizione per risolvere i guai giudiziari della famigerata Ruby.

Nonostante le minacce compatte del PDL di abbandonare i lavori parlamentari, l’altolà imposto dallo stesso Berlusconi e le parole dei ministri del governo, sembrano far intravedere una sottilissima linea di tenuta dettata da una cosa quasi sconosciuta, ovvero la solidarietà istituzionale. Per quanto possibile, si cerca di tenere in piedi un governo definito di “servizio nazionale”, ovvero in grado di fare quello che per 20 anni, non è stato possible fare, a causa della spaccatura paralizzante tra berluscones ed anti-berluscones.

Un equilibrio estremamente sottile, fortificato dalla scelta epocale di Giorgio Napolitano, molto più silenzioso di prima, pronto a spaccarsi se le pressioni dei falchi e della stampa più politicamente schierata, intendono farla saltare. Importante sarà anche la decisione presa dal Parlamento sulla sua ineleggibilità, ulteriore prova della possibilità di una tenuta politica della coalizione di governo, estranea alla decisione della magistratura, terzo potere dello Stato non strettamente dipendente dal potere legislativo ed esecutivo.

Letta tende anche una mano distensiva verso il Movimento Cinque Stelle, dicendosi molto soddisfatto della presidenza di vigilanza RAI ottenuta da quei parlamentari che hanno bisogno di prendersi delle responsabilità, al punto che il loro operato potrà sicuramente cambiare in meglio la situazione. Sicuramente, la decisione di espulsione della senatrice Gambaro, fortemente caldeggiata dal blog di Beppe Grillo, è arrivata con il 65% di coloro i quali hanno effettivamente votato. 

Persino nel sistema di decisione della rete, si registra infatti una fortissima astensione, al punto che solo un grillino su tre degli aventi diritto al voto, ha partecipato alla decisione. Per sostenere il ballottaggio a Ragusa, Grillo non salirà sul palco, mentre rientra a sorpresa l’espulsione della parlamentare Pinna, attaccata dalla Lombardi per aver parlato di psicopolizia, come fece George Orwell in 1984.

Si cercano nuovi delicati equilibri, entro fine mese si saprà se gli sforzi sono stati utili.