Il governo Letta attende il D-Day del 30 luglio con una carta in più
Manca esattamente una settimana al D-Day del governo Letta ed il caso kazako, arriva come una manna per chi si prepara ad affrontare giorni di tempesta a Palazzo Chigi. Nella gestione della questione Shalabayeva ha pagato il funzionario, non il ministro a cui spetta, oggettivamente, la gestione del suo dicastero. Non sempre si paga per un’azione o una omissione e appena si saranno calmate le acque, anche a Giuseppe Procaccini sarà affidato un nuovo, prestigioso incarico. Il gesto del governo Letta tiene in ostaggio il PDL, il cui segretario è stato, letteralmente, salvato anche dal PD.
Questo gesto altamente istituzionale costringe il Quirinale, la segreteria del PD e lo stesso  Berlusconi, a tenere conto di qualcosa di più importante del destino di un leader, ovvero il bene di un paese. In caso di incompatibilità ci saranno almeno 3 giorni di caos, fatto di dichiarazioni al vetrolio, manifestazioni di piazza, talk show infuocati ma nonostante tutto, tenere in piedi il governo Letta, conviene a tanti.
L’elettorato deluso e infuriato, apprezzerà come Forza Italia preferirà affrontare la questione Imu e Iva, rispettando le promesse elettorali, anche con un padre fondatore perseguitato da toghe rosse, leggi, pregiudizi, grillini, etc…
Napolitano attende, gesti inconsulti accenderebbero meccanismi, sui mercati finanziari, difficili da tenere a bada prima dell’autunno, quando il governo sarà chiamato ad agire con forza e determinazione. Casaleggio prevede rivolte sociali perché non si aspetta uno scatto in avanti del governo. Senza nervi saldi, specialmente nelle settimane a seguire, assisteremo all’ennesima profezia che si auto-avvera.
var addthis_config = {"data_track_clickback":false,"data_track_addressbar":false,"data_track_textcopy":false,"ui_atversion":"300"}; var addthis_product = 'wpp-3.5.8';
Pingback: Berlusconi ed i berluscones: come si snoderà la vicenda | InformAzione