Grecia, è l’ultima goccia: migliaia in piazza contro Alba Dorata*
«Questo governo è determinato a non consentire ai discendenti dei nazisti di avvelenare la nostra vita sociale, di commettere crimini, di terrorizzare e minare le fondamenta del Paese che ha dato vita alla democrazia». Queste le parole del premier greco Antonis Samaras oggi, dopo una giornata in cui migliaia di cittadini sono scesi in piazza contro il partito neonazista Alba Dorata.
Parole che arrivano tardi. Dopo manifestazioni in tutta la Grecia contro il partito di Nikolaos Michaloliakos. E Dopo mesi di tolleranza nei confronti di una forza politica che, facendo leva sulla crisi economica e sociale che ha abbattuto il Paese, ha fatto breccia nel consenso popolare, facendo il proprio tempestivo ingresso in parlamento.
Fino alla notte tra il 17 e il 18 settembre, quando un noto rapper di 34 anni, Pavlos Fyssas – conosciuto come Killah P e vicino alla formazione di estrema sinistra Antarsya – è stato accoltellato nel quartiere di Keratsini, vicino al Pireo, la zona portuale attigua ad Atene. Una quindicina di persone che indossavano caschi, felpe nere e pantaloni mimetici, lo hanno aggredito mentre era in compagnia della ragazza e di altri due amici, davanti ad un bar, dove stavano guardando la partita di calcio di Champions League fra l’Olympiakos e il Paris St Germain. Un uomo, sceso da un’auto, lo ha poi colpito due volte con un coltello, causandone la morte in ospedale. Alcuni media hanno parlato di questo tragico episodio come di una lite scoppiata per motivi calcistici e poi degenerata. Ma la realtà sembra totalmente diversa. Esponenti di Alba Dorata hanno ovviamente scaricato ogni responsabilità , mentre il leader Michaloliakos ha gridato al complotto.
Subito dopo, nella notte, diversi militanti hanno dato vita ad un’assemblea su luogo del delitto e per il pomeriggio del giorno successivo (18 settembre) sono state indette manifestazioni ad Atene e in molte altre città , per denunciare la morte di Pavlos Fyssas e il dilagare di una violenza di stampo neonazista, sotto il silenzio dei media, l’immobilismo del governo e la collusione di parte delle forze dell’ordine. Ma, già dalla mattinata di ieri, migliaia di manifestanti e militant dei partiti di sinistra si erano concentrati nel quartiere di Atene in cui il rapper era stato ucciso nella notte. Poco dopo, militanti dell’area autonoma extraparlamentare hanno assaltato alcune sedi di Alba Dorata e un commissariato di polizia.
Forte di un’organizzazione paramilitare e dell’appoggio di frange della polizia, Alba Dorata è considerata da diverse agenzie il terzo partito del Paese. E, fin dall’inizio, imperversa in tutta la Grecia: tra comizi esaltati e rievocazioni rituali del Terzo Reich, squadre di militanti intimidiscono e malmenano oppositori e migranti imponendo il proprio dominio nei quartieri. Diversi siti di controinformazione hanno pubblicato dei video degli scontri di ieri denunciando la presenza di uomini in borghese tra gli agenti antisommossa. Chiaramente, non è detto che siano poliziotti in borghese: il sospetto, che non manca di precedenti, è che fossero proprio militanti di Alba Dorata.
Le manifestazioni antifasciste si collocano in un contesto di mobilitazione contro la nuova manovra del governo, che prevede il licenziamento di 25.000 dipendenti del settore pubblico. Scioperi stanno scuotendo da giorni tutto il Paese. Dopo lo sciopero di cinque giorni degli insegnanti delle scuole medie e superiori, comincia oggi quello generale proclamato dall’Adedy, uno dei due maggiori sindacati del Paese che raggruppa i dipendenti pubblici.