NASA e spionaggio – I Fratelli Judica Cordiglia: una passione “pericolosa”. Parte Sesta.
E’ il momento di fare i conti con l’ente spaziale americano. “L’aiuto” giunge nientemeno che da Mike Bongiorno. I due ragazzi di Torre Bert, come vengono ormai chiamati, vincono il telequiz “La Fiera dei Sogni” e barattano il premio in soldi con un viaggio alla NASA. L’emozione di entrare nel tempio della ricerca spaziale è presto sostituita dall’orgoglio di sorprendere i potenti americani.
Sul tavolo, davanti al vicepresidente della NASA, i due fratelli torinesi mettono un registratore, il famoso “Gelosino”, e fanno ascoltare ai presenti la voce di John Glenn. L’incredulità dei funzionari NASA è ben rappresentata dalla meraviglia impressa sul volto. Ma intercettare la voce di Glenn non è stato facile, perché gli statunitensi non hanno questa volta fornito le frequenze di trasmissione per timore di interferenze da parte sovietica.
L’anello debole nel sistema di sicurezza americano è una fotografia di recupero della navicella “Mercury”: da quell’immagine, grazie all’intervento del padre, i due fratelli riescono a scoprire la frequenza di trasmissione della nuova missione. Il gioco è fatto, e la voce di John Glenn è registrata per sempre sul nastro del Gelosino.
Nell’aprile del 1962 i due fratelli sono costretti a dire addio a Torre Bert: una mattina trovano le bandiere rosse sopra il bunker divenuto un centro di ascolto e decidono di trasferirsi in una località più sicura, a Ciriè. Il 16 giugno del 1963 Radio Mosca interrompe i programmi per comunicare che Valentina Tereshkova è la prima donna nello spazio. La nuova Torre Bert ha già ascoltato la voce della cosmonauta due giorni prima: l’annuncio dei sovietici non è altro che una conferma delle registrazioni dei fratelli torinesi.
Nel 1963 avviene un altro fatto straordinario: Achille e Giambattista si rendono conto di essere entrati in un gioco più grande di loro: una spy story che sembra uscita da un romanzo se non fossero loro i protagonisti. Ricevono la visita di un uomo, Anatolij Krassilov, che si dichiara giornalista dell’ “Agenzia Tass”. Alle sue richieste, i fratelli, prendono un po’ di tempo. Cinque minuti dopo suonano ancora alla porta: si tratta di un funzionario del controspionaggio italiano che avverte i ragazzi di Torre Bert di stare molto attenti perché Anatolij Krassilov è, in realtà, un agente segreto sovietico… Continua…
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