Parlamento latitante, 6 leggi approvate dall'inizio del 2012 e nessun taglio

Lo scenario politico italiano, in vista delle elezioni 2013 si fa molto desolante. Facendo un’analisi dei disegni di legge proposti ed approvati in Parlamento dall’inizio dell’anno senza l’iniziativa del governo, quindi imputabili interamente all’attività dei partiti e non dei tecnici chiamati a raccolta dal Quirinale, si presenta un quadro impietoso. Solo 6 delle 30 leggi sono state discusse ed approvate e nessuna di queste prevede tagli significativi alla spesa o controllo sulla spesa dei partiti, anzi, in alcuni casi complica il controllo sui finanziamenti.

I partiti seduti in Parlamento sono riusciti a far firmare una legge che preveda la valorizzazione delle valli montane usate per i Giochi Olimpici invernali del 2006, rendere finalmente esecutiva una norma europea sulla corruzione firmata a Strasburgo nel 1999 e rimasta congelata fino ad ora ed il 12 giugno scorso hanno definito i termini di rimborso per le vittime del disastro ferroviario di Viareggio.

E per quanto riguarda il rifinanziamento dei partiti? Una sfilza di testi approvati dal Parlamento valevole come dichiarazione d’intenti. Come dire, su quello da fare siamo d’accordo. Di concreto, c’è solo una delega sul rifinanziamento dei partiti rimandata al Governo, il quale però perderebbe la fiducia in Parlamento non appena proponesse qualsiasi legge vincolante. Il risultato? Stallo continuo su un argomento tabù. Mentre gli italiani hanno già pagato la seconda rata dell’IMU per chi ha deciso di versarla in tre parti, i partiti iniziano già a lavorare sul taglio delle tasse, ma non toccano i propri compensi.

Anzi, proprio ieri è stata cancellata l’opportunità di far valutare ad un’agenzia esterna i bilanci dei partiti. I bilanci dei partiti e le entrate del rimborso finanziario dovranno essere monitorati da organi interni al Parlamento. Non sarà possibile insomma conoscere l’entità del “bottino” e come viene spartito. L’unica attività di rilievo da gennaio ad oggi è stata l’introduzione dell’obbligo del pareggio di bilancio per quanto riguarda i conti dello Stato, materia però imposta dall’Europa e da Mario Monti, non partorita dalla mente dei nostri 630 parlamentari.

Mentre la campagna elettorale 2013 inizia si assiste ad un vuoto amministrativo enorme. Persino il parlamento belga, non del tutto operativo per quasi un anno, ha prodotto più iniziative di legge del Parlamento Italiano, formalmente attivo dall’inizio del 2008 per quanto riguarda questa legislatura. Questa totale assenza di lavoro dell’organo deputato a legiferare in Italia, potrà incidere sul voto per il prossimo anno?