Iphone 5, ecco i bachi della mela di Cupertino
Dopo la notte bianca che ha portato in Italia l’Iphone più caro di sempre, con prezzi che in Italia rasentano i € 1.ooo, pur avendo la stessa tecnologia dei melafonini venduti in tutto il mondo, è giusto anche sapere da chi vengono costruiti. I designer abitano a Cupertino, le mani di chi le assembla sono in Cina e possono lavorare anche 14 ore al giorno. Ma i bachi della mela di Cupertino sono diversi, scopriamo i più evidenti.
Cominciamo dai costi, arrivati a cifre fuori dalla logica di una crisi economica. In Italia un Iphone 5 con contratto Tim può arrivare a costare fino a 959 euro per la versione da 64GB, mentre la più economica, a 16GB, si ferma a “solo” 729. Uno dei primi problemi che riscontreranno i consumatori è l’utilizzo di una apposita nano-slim, ancora più piccola e sfuggente delle micro-sim a cui eravamo comunemente abituati.
Attenzione alle offerte: se scegliete di pagare a rate, la 3 può arrivare a farvi pagare un prezzo ragionevole, con un leggero sovrapprezzo finale dovuto alle imposte da pagare sulle singole rate, ma la stangata arriva da Vodafone. Con un piano di rateizzazione in 30 mesi, con piano tariffario Relax, o Relax Completo, potrete tranquillamente pagare fino a €2.000 o €2.400.
La batteria, nonostante l’Iphone 5 sia sempre più grande, veloce e potente, è sempre la stessa batteria al litio a cui siete abituati. Ricordatevi quindi di chiudere le vostre app o tenetevi vicino un carica-batteria, magari a pannelli solari, E se questo non basta a demoralizzarvi, è giusto ora conoscere chi ha assemblato il vostro melafonino.
Si tratta di batterie di operai cinese, impegnati in turni di 14 ore che entrano nelle fabbriche della Foxconn, la società cinese che ha l’esclusiva per l’assemblaggio degli apparecchi made in Apple. Si mangia e si dorme insieme, negli stessi casermoni dove si sigillano le varie componenti di Iphone, Ipad ed Ipod, oltre che i computer Mac. Proprio pochi giorni fa, una guardia Foxconn ha picchiato a sangue un operaio che aveva osato prendersi una pausa di troppo ed è scoppiata una vera e propria rivolta. Tutta pubblicità negativa sparita a tre giorni dalla presentazione ufficiale del nuovo prodotto di punta della Apple, con utili in costante crescita che hanno proiettato l’azienda di Cupertino nell’olimpo delle società più ricche del pianeta.
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