Il capo della CIA si dimette, Petraeus ammette il tradimento della moglie al mondo intero
Uno degli uomini più potenti degli USA e forse del mondo intero, il capo della CIA, David Petraeus si è dimesso dopo aver ammesso di aver tradito la moglie. Un comportamento – a detta dell’ufficiale americano – non degno di un leader che ha strappato più di qualche sorriso oltreoceano e qualche preoccupazione in altri ambienti di intelligence.
Le dimissioni di Petraeus, già capo delle forze armate statunitensi durante la guerra in Iraq ed in Afghanistan, sono state accolte da Barack Obama che dovrà preoccuparsi di coprire anche questo nuovo tassello per completare la sua squadra di governo.
Probabilmente, non sapremo mai se Petraeus si sia realmente dimesso per un’incompatibilità con Barack Obama che in politica estera ha mostrato un atteggiamento diverso rispetto all’amministrazione Bush ed ha mischiato il “disimpegno” militare con un’apertura maggiore nei confronti del mondo islamico e un maggior lavoro di intelligence in Medio Oriente.
Quello che tutti si chiedono, data la tensione raggiunta in Medio Oriente tra Siria, Turchia, Libano, Israele ed Iran, oltre che il cambio al vertice della Cina che ha assicurato la nuova classe politica da qui al 2035 e con la gestione delle risorse strategiche statunitensi in mano a paesi esteri che sono entrati a far parte del G20, chi sarà il nuovo capo della CIA?
Al momento il posto è occupato dall’ex numero 2, John Brennan, in grado di garantire una certa continuità con il lavoro svolto da Petraeus finora. Potrebbe anche rimanere oltre il suo mandato temporaneo grazie alla sua esperienza accumulata nella lotta al terrorismo e alla sicurezza nazionale, nonostante il suo appoggio a metodi di interrogatorio brutali che non piacquero nel 2008 ad Obama, come dimostrato da una lettera pubblica, oltre che la fuga di notizie rilevanti a causa di attacchi hacker da parte di altri paesi.
Altri nomi che vengono fuori in queste ore sono quelli del sottosegretario alla Difesa Michael Vickers, uno degli uomini che nel 1980 armò i mujahedinn contro l’Armata Rossa. Un altro nome che viene fuori è sempre legato alla lotta al terrorismo, precisamente il direttore nell’NTC Mike Leiter, altro uomo piazzato da George W. Bush. in grado di portare più di 1.000 analisti al Pentagono per scandagliare tutte le possibili minacce globali provenienti da cellule terroristiche.
Nei prossimi giorni, si capirà se Obama si fiderà degli uomini piazzati da Bush durante la “crociata” al terrorismo o se vorrà affidare la sicurezza nazionale ad altri uomini più vicini a lui e alla sua gestione fatta di dialogo e pugno di ferro.
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