La Germania ha truccato i conti del proprio debito, ma nessuno ha intenzione di notificarlo

Prendete una banca creata dal secondo dopoguerra per ripianare i debiti di guerra e la ricostruzione industriale, aggiungeteci un intero paese che esce dal blocco sovietico per entrare a far parte della Germania nel giro di dieci anni ed avrete la ricetta di come il debito tedesco sia “miracolosamente” rimasto sotto controllo. Una notizia che farebbe saltare dalla sedia gli investitori di mezzo mondo e avrebbe un peso incredibile sulle trattative che la troika ha imposto alla Grecia.

Come analizzato sul proprio blog da Salvatore Tamburro e riportato su ComeDonChisciotte, la Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, oggi ribattezzata KfW Bankengruppe, agisce a fianco della Bundesbank ed è posseduta per l’80% dal governo federale e per il 20% dai singoli Lander, arrivando a finanziare direttore piccole e medie imprese, arrivando ad incamerarne anche il debito.

Un meccanismo simile all’IRI che in Italia chiuse i battenti nel 2002 a causa degli accordi presi con Romano Prodi che dovette chiudere per poter permettere all’Italia di aderire al Trattato di Maastricht, cosa che non è avvenuta con la Banca pubblica tedesca.

Risultato? L’Unione Europea ha creato una Banca Centrale Europea che è l’unione delle singole banche centrali nazionali che sono, a loro volta, l’insieme delle loro principali banche private. Ma la Germania gode di una banca, totalmente pubblica, con cui coprire i propri debiti per finanziare le aziende, una banca che gode di ottima reputazione internazionale che ha nascosto 500 miliardi di euro di debiti tedeschi solo nel 2011.

A conti fatti, il reale debito pubblico tedesco andrebbe ad aumentare fino a 2.512 miliardi di euro, superiore perfino al debito mostruoso che appartiene alla Repubblica Italiana. Un meccanismo che prende piede anche in Francia tramite la creazione della BPI, in grado di “far sparire” 40 miliardi di euro dal debito francese.

A questo punto, chi ha truccato i compiti per casa?