Lista unica in Senato e coalizione alla Camera, Monti si presenta ufficialmente
Mentre l’Agcom si sveglia e si ricorda di dover vigilare il regime di par condicio in tutti i media esistenti, garantendo pari condizioni e pari esposizioni mediatiche dei vari protagonisti della campagna elettorale, dopo la sbornia da primarie del PD e le apparizioni costanti di Berlusconi in qualsiasi canale televisivo e radiofonico, le elezioni entrano nel vivo. Ora che anche Mario Monti dovrà sottostare alle stesse regole degli altri, presenta due liste, una per il Senato ed una per la Camera
Al Senato Lista Italia per Mario Monti (o Agenda Monti per l’Italia) sarà una lista unica che andrà ad incunearsi direttamente nella feritoia lasciata aperta da PD e PDL+Lega Nord, dove al momento, con gli attuali dati sui partiti si andrebbe verso un pericoloso pareggio in grado di paralizzare qualsiasi governo.
Discorso diverso per la Camera dei Deputati, dove la maggioranza assoluta sembra a vantaggio del PD e dove l’UDC e FLI dovranno raggiungere un accordo con la lista di Montezemolo. Monti ha preteso, sin dall’inizio delle manovre natalizie un accordo totale sulla sua agenda, uscita durante questi giorni di festa. Non rinunciando al suo status da senatore a vita, l’appoggio esterno delle liste di centro dovrà essere compatto.
Dopo la vera e propria benedizione all’operazione “Grande Centro” capeggiata da Mario Monti arrivata ieri direttamente dal Vaticano, la macchina dei moderati si mette definitivamente in moto. Secondo le prime stime, si prevede che la lista unica di Monti al Senato e la coalizione per la Camera dei Deputati, ad ora, è il secondo partito italiano con un bacino di voti pari al 20%.
Con un’alleanza costruttiva con il nuovo soggetto politico di Centrodestra Nazionale, piuttosto che quello del PDL, la sfida diretta al PD può essere realmente vinta nel giro di due mesi. Con il raggruppamento dei cattolici e dei moderati dietro Mario Monti, si profila una dura battaglia per la Presidenza del Consiglio con Pierluigi Bersani.
Mario Monti diventa padre nobile di un nuovo progetto politico, reso necessario da alcune questioni ritenute eticamente rilevanti ma non si proporrà direttamente come premier, compito che spetterà a qualcun altro all’interno di questa coalizione che raggruppa esponenti del PD, dell’UDC, di FLI ma anche esponenti della società civile e qualche ministro visto nel 2012 durante la risoluzione dell’emergenza italiana.
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