Mentre il Financial Times si scusa con Monti, il consiglio dei ministri si riunisce per l’Ilva
Parole di un giornalista schierato quelle di Wolfang Munchau, il co-direttore del Financial Times e responsabile di Financial Times Germania viene sconfessato dal suo stesso giornale in meno di 24 ore, dopo le proteste formali di Mario Monti che per il Financial Times ospitò in Italia il primo meeting sulla crescita a Milano. Un precipitoso dietrofront in cui si precisa come l’asse Bersani-Monti possa portare avanti un progetto di sviluppo tenendo d’occhio i conti. Nel frattempo, il Consiglio dei Ministri, torna a riunirsi.
In realtà la decisione più importante sull’Ilva non verrà presa a Roma, bensì arriverà direttamente da Taranto dove il Gip dovrà pronunciarsi in maniera definitiva sul dissequestro dei prodotti lavorati ancora presenti nello stabilimento pugliese e che sono necessari a far continuare l’attività degli altri stabilimenti siderurgici a Genova e Novi Ligure.
Il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, è stato categorico:
senza il dissequestro dei prodotti a Taranto, saremo costretti a bloccare tutti gli impianti siderurgici. Lavoriamo già in perdita con 17 mila tonnellate di acciaio prodotte al giorno e soli tre altiforni attivi, non c’è futuro per l’azienda.
L’unica misura che il Governo può seriamente prendere in considerazione è la cassa integrazione per i dipendenti Ilva, soluzione assolutamente provvisoria che si va a sommare al miliardo di ore di cassa integrazione erogate solo nel 2012 e date in ulteriore crescita, con il blocco temporaneo dello stabilimento FIAT di Melfi e un tasso di disoccupazione che non accenna a diminuire.
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