Il nodo europeo per far saltare il banco
L’ultima smentita delle tante arrivate in questi giorni è quella relativa a quanto affermato a Wired da Beppe Grillo che aveva dichiarato:
Destra e sinistra erano già alleati prima con Monti. Lo saranno ancora con un altro presidente del consiglio, chissà , forse Corrado Passera. E non vogliono fare veramente una nuova legge elettorale. Sono già d’accordo per mettersi assieme e governare facendo passare il Movimento 5 stelle come irresponsabile. Ma noi saremmo irresponsabili se ci alleassimo con loro.
La smentita è arrivata questa mattina, in cui Grillo afferma come
Il M5S non darà la fiducia a un governo tecnico, né lo ha mai detto. Non esistono governi tecnici in natura, ma solo governi politici sostenuti da maggioranze parlamentari. Il governo Monti è stato il governo più politico del dopoguerra, nessuno prima aveva mai messo in discussione l’articolo 18 a difesa dei lavoratori.
In questo clima di totale confusione e di schizofrenia comunicativa, forse dettata da Casaleggio, forse dettata dall’approccio troppo conflittuale con la stampa, Mario Monti, ancora Presidente del Consiglio in carica, convoca tutti i leader di partito perché mercoledì toccherà ancora una volta a lui rappresentare l’Italia davanti il Consiglio Europeo.
Con estremo rigore istituzionale, Monti ascolterà separatamente le posizioni dei singoli leader, da Bersani fino ad Alfano e Beppe Grillo. Tirare fuori una posizione comune, concordata o concordabile non sarà affatto semplice. Dato che il suo compito è finito, sarà difficile trovare una sintesi comprensibile per gli amici a Bruxelles, senza allarmare i mercati.
Bersani spinge per un’Unione Europea in cui le maglie siano più larghe ed in cui la Germania permetta agli altri paesi di puntare più alla crescita che al rigore, con particolare attenzione ad un progetto politico di costruzione concreta degli Stati Uniti d’Europa, in cui la Banca Centrale Europea diventi come la Federal Reserve.
Angelino Alfano dovrà spiegare come ha fatto con il Segretario di Stato John Kerry qual è la posizione ufficiale del PDL in Europa, dato che il suo principale alleato punta alla creazione di una macro regione del Nord e aldilà dei discorsi propagandistici, lo spread pesa sul bilancio statale e sulle tasche degli italiani.
Infine Beppe Grillo dovrà spiegare nel dettaglio qual è la sua posizione, anche in vista di impegni internazionali in cui sia lui che i suoi tecnici, da designare nella riunione di sabato e domenica prossima, saranno chiamati a Bruxelles o dovranno comunque rispondere alle perplessità delle cancellerie di tutta Europa. Sul referendum sull’euro, oltre che la sponda inglese offerta da Cameron, il Movimento Cinque Stelle potrebbe aprire la strada ad un rafforzamento del progetto politico di Unione Europea.
Estremamente più complicato sarà riuscire a convincere gli altri paesi europei a trasformare la Banca Centrale Europea per smontare il sistema del signoraggio bancario, argomento così scivoloso da poter non uscire subito ma su cui molti sostenitori del Movimento Cinque Stelle attendono una presa di posizione pubblica.
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