Mario Monti potenzia l'intelligence cibernetica italiana ed avvisa: alcuni attacchi possono paralizzare il paese
Mario Monti parla di fronte ai vertici dei servizi segreti ed annuncia una stretta sui possibili attacchi cibernetici che sono in grado di paralizzare il paese. Mentre si discute sulla validità o meno dell’acquisto degli F-35 di nuova generazione, in uno dei suoi ultimi atti ufficiali da Presidente del Consiglio, Monti preannuncia un decreto che sarà pubblicato presto nella Gazzetta Ufficiale per potenziare le armi a disposizione dell’intelligence per fronteggiare attacchi di questo tipo. Ma noi, siamo in grado di spiegarvi cosa è in grado di mettere in ginocchio il paese in poche ore e perché Monti ha accelerato questo decreto, “coperto” dal clamore sul prossimo Governo.
 Da qualche tempo a questa parte i governi di tutto il mondo si sono accorti della necessità di installare delle unità speciali assoldando hacker professionisti catturati durante operazioni mirate. Di fronte alla possibilità di scontare il resto della loro vita in prigione e la possibilità di collaborare attivamente con le forze dell’ordine, essi si schierano con gli apparati di intelligence.
Rispetto all’anarchia che regna sovrana nel mondo degli hackers, qualche anno fa la determinazione di alcuni piccoli geni da vita ad Anonymous e Lulz Security che iniziano ad essere motivati ed uniti dall’idea che i governi abbiano tradito i loro popoli e come tali vanno combattuti quando mettono in pericolo la vita e la sicurezza dei loro cittadini.
Nascono gruppi organizzati, sistemi liquidi di comunicazione così semplici da essere usati anche da un utente di Internet che non abbia necessariamente dimestichezza con i codici sorgente o linguaggio macchina, tutti contraddistinti da un buon livello di sicurezza. Nessuno è al sicuro online, si può solo provare a far passare più tempo possibile tra le operazioni e l’identificazione, ma la “bava elettronica” al momento non può essere eliminata.
Ma al di sotto delle operazioni di basso livello, si celano team che lavorano per i governi del nord America, Russia, Cina, Israele, Iran e gruppi europei ed australiani. I più temibili però rimangono quelli turchi ed i gruppi arabi, in grado di usare l’arabish come sistema di crittografia primario.
Ad alti livelli, esistono programmi in grado di spegnere le centrali elettriche e gettare nel buio più assoluto intere città , bloccare i sistemi produttivi e senza dover accedere alle basi missilistiche, possono mettere in ginocchio un paese. I sistemi di comunicazione degli stati nazionali sono su reti molto complicati da bucare, ma non invulnerabili.
Per citare un’espressione attribuita ad Albert Einstein, non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta sì: con bastoni e pietre. Viviamo in un mondo molto più piccolo di quanto non si possa credere e le armi più letali, stanno lentamente crescendo a nostra insaputa. Armi fatte di dati, comandi, script che apprendono le abitudini degli utenti in Rete e possono essere vendute ed acquistate online, mentre gran parte del mondo rimane all’oscuro di tutto.
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