Il nuovo regolamento per chi lavora nella pubblica amministrazione impone di sapere a quali associazioni si è iscritti. Anche quelle segrete
Se ne è parlato poco in riferimento a quante persone può interessare l’argomento in questione, ma le nuove regole di comportamento della pubblica amministrazione che si estendono anche ai collaboratori ed ai dipendenti a tempo. Dovremmo quindi assistere a committenti che operano secondo i principi di trasparenza, efficacia ed efficienza richiesti ai dipendenti pubblici, compresa la riservatezza nella gestione di informazioni vitali e i comportamenti che possono nuocere agli interessi e all’immagine delle istituzioni in cui lavorano.Â
Ma quello che più incuriosisce non è tanto la norma sui regali ed i favori, da evitare e rifiutare o al massimo da accettare per un valore non superiore ai 150 euro, nemmeno quella sul “conflitto di interessi”, che impone di non accettare incarichi da soggetti privati con cui l’ufficio di appartenenza ha intrattenuto rapporti di lavoro nel biennio passato.
Quello che davvero lascia perplessi è l’articolo 5:
Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica tempestivamente al responsabile dell’ufficio di appartenenza la propria adesione o appartenenza ad associazioni od organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi siano coinvolti o possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio. L’Amministrazione, nei successivi trenta giorni, valuta la compatibilità dell’adesione o dell’appartenenza del dipendente alle associazioni o alle organizzazioni. Il presente comma non si applica all’adesione ai partiti politici, né ai sindacati.
A rigor di logica, se ho partecipato o faccio parte di associazioni a scopi umanitari, nessun problema. Ma se faccio parte di un’associazione chiamata mafia, o amici delle armi, devo davvero dichiarare tutto al mio superiore?
Non solo, ma al comma 2 si legge:
Il pubblico dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad associazioni od organizzazioni, né esercita pressioni a tal fine, promettendo vantaggi o prospettando svantaggi di carriera.
Se fate parte di qualche loggia del Grande Oriente d’Italia o di Scientology, non vi azzardate a farvi trovare con dei volantini o a parlare con i vostri colleghi di adesione o altro. E soprattutto, se il vostro superiore reputa che la vostra associazione di amici del muflone striato possa impedire il corretto funzionamento dell’ufficio in cui lavorate, avete trenta giorni di tempo per abbandonare la vostra passione.
Ecco il testo completo
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